Cari lettori, oggi ci troviamo in compagnia dell’eclettica personalità musicale di Maria Gabriella Cianci, pianista, soprano, docente e Direttore Artistico del Belcanto InOpera il Festival Internazionale della vocalità. È un vero piacere, per noi, conoscerla e ripercorrere insieme la strada che l’ha portata al successo.
1) Iniziamo con una domanda da manuale, ma che ci interessa sempre tantissimo: come è nata la sua passione per la musica?
A volte la passione nasce nel tempo e la si scopre attraverso eventi particolari che inducono ad intraprendere questa strada, non è il mio caso. Per usare lo stesso termine: “la passione” è nata con me e ho sempre saputo di essere attratta dalla musica, iniziando prestissimo ad ascoltare la musica classica dall’immensa collezione di dischi dei miei genitori. All’età di 6 anni iniziavo lo studio del pianoforte ed in seguito, sempre più interessata a scoprire i vari generi musicali, mi sono imbattuta nelle raccolte di opere liriche intere, sempre dei miei genitori. In questo caso si può parlare di scoperta e passione per la vocalità ed infatti un giorno, all’ascolto del ruolo di Carmen di Bizet mi venne d’istinto di cantare seguendo la registrazione, i miei genitori rimasero impressionati. In seguito ad altri episodi simili decisero di farmi seguire parallelamente allo studio del pianoforte quello del canto all’età di 14 anni iscrivendomi al Conservatorio di musica Umberto Giordano.
2) Da soprano ha affrontato un repertorio estremamente vasto, ne ha uno che preferisce?
Avendo per natura una grande estensione vocale unita ad una singolare agilità predisposta per i ruoli di coloratura, ho affrontato diverse tessiture che oscillano dal soprano coloratura al mezzosoprano brillante, quindi posso dire che ne ho più di uno che preferisco, con peculiarità estetiche diverse tra loro. Per citarne solo due: Semiramide e Lucrezia Borgia.