Sotto i riflettori di OperaLife abbiamo oggi un cantante che sta riscuotendo diversi e significativi successi. Caratterizzato da una voce di basso vero, da un timbro elegante e da una voce calda e avvolgente, è con noi Antonio Di Matteo. Già applaudito interprete del repertorio mozartiano, lo vediamo risplendere anche nel melodramma ottocentesco affrontando ruoli scritti da Bellini, Mercadante, Verdi, fino a giungere alle opere pucciniane. Siamo contenti di poterti rivolgere le nostre domande:
- Come e quando è iniziata la tua passione per il mondo dell’opera?
Intanto volevo ringraziare OperaLife per avermi invitato a rilasciare questa intervista. Mah… la passione per l’Opera è nata sin da quando ero bambino, sono stato sempre affascinato da questo mondo. Ricordo che appena terminati i compiti passavo pomeriggi interi ad ascoltare dischi, a volte preferivo guardare un’opera rispetto ad un cartone animato ed i miei genitori erano quasi increduli anche perché sono l’unico musicista della famiglia, poi man mano che sono cresciuto questa passione è diventata sempre più forte ed oggi è diventato il mio lavoro.
- A differenza di altri musicisti, un cantante non può scegliere la propria voce e il proprio timbro vocale. Com’è stato il percorso di scoperta della tua vocalità?
Ricordo che all’età di 4 anni cantavo le classiche canzoni napoletane in riva al mare quando andavo in vacanza e molte persone tra cui stranieri venivano incuriositi dalla voce bianca di questo bambino. Un giorno un signore disse ai miei genitori “mi raccomando fatelo studiare, fate in modo che questa passione venga coltivata” ma ero troppo piccolo all’epoca e il canto per me era solo un gioco. Passarono gli anni e ogni volta che c’era un saggio di scuola, uno spettacolo o una festa mi facevano sempre cantare, verso i 15 anni mi feci ascoltare da alcuni maestri di canto per sapere se ne valeva la pena intraprendere uno studio serio o doveva continuare ad essere solo un hobby. Iniziai a studiare canto privatamente per circa 2 anni, a 17 anni fui ammesso al Conservatorio “Giuseppe Martucci di Salerno” dove ho completato tutti gli studi con lode, successivamente ho continuato a studiare privatamente partecipando a diverse Masterclass ed oggi attualmente studio con il Maestro Tommaso Monaco una persona alla quale devo tanto.
- La tua carriera ha avuto inizio in seguito a numerosi successi in concorsi prestigiosi. Quali sono le difficoltà che un giovane cantante deve affrontare quando prova a inserirsi nell’ambito professionale?
Ogni persona ha la sua storia, credo che per fare questo mestiere bisogna munirsi di alcuni ingredienti come: avere la testa, questa è una cosa fondamentale; avere lo spirito di sacrificio nel canto, bisogna avere pazienza tanta pazienza, nulla viene subito; bisogna costruire il tutto a piccoli passi, senza avere fretta. È importante essere seguiti da un buon Maestro che capisce subito il tuo strumento e capire ciò che fa bene e ciò che non fa bene alla tua vocalità, avere un agente che crede in te, essere sempre preparato. Questo si ottiene solo con uno studio serio e intenso, nel nostro mestiere nulla è scontato, l’errore sta dietro l’angolo, non si è mai arrivati, anche a fine carriera c’è sempre da imparare. Per me il canto è dedizione, il canto è una cosa sacra… e se alla fine c’è un pizzico di fortuna quello non guasta mai…