Yusif Eyvazov, tenore di fama internazionale che ha calcato i palchi più importanti del mondo con una cortesia ed un’umiltà fuori dal comune, è non solo un grande artista ma anche una grandissima persona. E oggi abbiamo il piacere, e l’onore, di intervistarlo.

1. Ripercorriamo un po’ la tua carriera: quando nasce il tuo amore per l’Opera?

Il mio amore per l’Opera è nato tardissimo, perché all’inizio volevo diventare un cantante pop!!!! Poi dopo ho scoperto un mondo bellissimo ed ho deciso che avrei voluto cantare solo l’Opera, ma non è stato così facile. Ad ogni modo, da lì è partito tutto.

2. Come e quando hai iniziato a cantare?

Ho iniziato in Azerbaigian, mia terra nativa. Ma poi ad un certo punto ho capito che per conoscere bene l’arte del bel canto devo andare via e vivere in Italia. E così ho fatto nel 1997, mi sono trasferito a Milano ed ho iniziato a studiare.

3. Raccontaci del tuo debutto: sensazioni, emozioni, paure, …

Ho debuttato solamente 8 anni fa nei panni di Mario Cavaradossi al Bolshoi di Mosca. Dire che ero emozionato è dire poco! Ero felice ma allo stesso tempo pieno di paure … ovviamente! Poi è andata bene. Infatti pochi mesi dopo ho stabilito il record in quel famoso teatro. Avevo la recita alle 12:00, mi stavo preparando ed è venuto da me il direttore artistico dicendo che il tenore che doveva cantare Tosca la sera era malato. C’erano solo due soluzioni: o cancellare la recita di mattina e cantare così solo la sera, oppure cantare a tutte e 2… ho rischiato. Ho cantato Cavaradossi alle 12:00 e poi un’altra recita alle 19:00 … gioventù pazza!
Ma nella storia di quel teatro questo è stato l’unico caso. Amo raccontare questa storia!

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