Cari lettori di OperaLife, oggi siamo felici ed onorati di incontrare Violeta Urmana. Il mezzosoprano lituano è acclamatissimo nei maggiori teatri d’opera del mondo; ha collaborato con tutti i più importanti direttori d’orchestra dei nostri tempi da Abbado a Muti, da Mehta a Levine. Nel 2014 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano le ha conferito il titolo di Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia. Nel 2013 ha debuttato all’Arena di Verona, durante il Festival del Centenario come Amneris nell’edizione storica del 1913 di Aida ed ha affiancato Placido Domingo e Daniel Harding in un gala celebrativo di Verdi e Wagner.
- Benvenuta tra noi! Sei nata e cresciuta in Lituania, hai studiato pianoforte al conservatorio di Vilnius, per poi passare allo studio del canto. Qual è stata la scintilla che ha acceso in te questa passione? Hai avuto il supporto della tua famiglia?
La scintilla che ha acceso il mio interesse per il canto è avvenuta già durante i precedenti studi di pianoforte, nella scuola superiore di musica in Kaunas (ora Conservatorio), quando avevo 16 anni. Studiavo la storia della musica e per ascoltare le opere di G. Donizetti, un giorno, sono andata alla biblioteca pubblica, dove ho scelto l’incisione con H. von Karajan e Maria Callas. È stato uno shock culturale per me. Da quel momento, ascoltavo solo le opere e la Callas. Ho capito, però, che dovevo ancora aspettare, prima di intraprendere gli studi di canto. Non mi piaceva stare ore e ore al pianoforte, anche se ero consapevole dell’importanza di questo tipo di studio, ad un certo punto ho capito che dovevo studiare e trasferirmi al Conservatorio di Vilnius (ora Accademia di Musica e Teatro) sempre come pianista. Quindi mi sono dedicata allo studio altri cinque anni a Vilnius, osservando attentamente anche la situazione riguardo gli insegnanti, livello degli studenti, frequentando il teatro dell’opera. Intere giornate le trascorrevo nella biblioteca pubblica, ascoltando tutte le incisioni storiche, cominciando dai cantanti come Patti, Ruffo, Ponselle, Cigna per poi passare ai cantanti dei tempi più recenti. Finalmente dopo lunghi anni di studi, ho preso il diploma. I miei genitori mi sostenevano nell’inseguire il mio sogno, loro sapevano della mia passione per il canto. I 17 anni di pianoforte, sono stati utilissimi, mi hanno formata come musicista e mi ritengo fino a oggi prima musicista e poi cantante. Cioè il mio strumento è la voce.