Cari lettori di OperaLife, quest’oggi abbiamo il piacere di incontrare il giovane mezzosoprano russo Vasilisa Berzhanskaya, una stella nascente dell’opera internazionale. Dal 2015 al 2017 è membro del Programma dell’Opera della Gioventù presso il Teatro Bol’šoj di Mosca, dove lavora sotto la guida del professor Dmitry Vdovin. Nel 2016 prende parte dell’Accademia lirica Rossini di Pesaro, sotto la direzione di Alberto Zedda.
È vincitrice di numerosi concorsi e nel 2021 è insignita del premio “Young Singer of the Year” agli International Opera Awards 2020. Il suo repertorio comprende diversi ruoli di Rossini, spaziando per Bellini, Verdi e anche repertorio sacro.
Debutta in Arena in occasione del 99° Opera Festival 2022 dove interpreta Fenena in “Nabucco”.
Benvenuta ad OperaLife Vasilisa! Partiamo dal tuo debutto all’Arena di Verona nella scorsa stagione estiva. Ti abbiamo ascoltato (bravissima!) nel ruolo di Fenena nel “Nabucco” di Verdi. Cosa si prova a cantare in un palcoscenico così grande e qual è l’emozione di fronte ad un pubblico così gremito?
Grazie OperaLife! Questo debutto è stato sicuramente uno dei più emozionanti di tutta la mia vita artistica. È molto difficile descrivere le emozioni che si provano quando si sale su quel palco. La sensazione di eccitazione per quello che sta accadendo sia sul palco che nel backstage non ti lascia per un minuto. E ora non vedo l’ora che arrivi il centenario dell’Arena di Verona, dove interpreterò uno dei miei ruoli preferiti: Rosina ne “Il Barbiere di Siviglia”.
Com’è nata in te la passione per la musica e per il canto in particolare? C’è stato un evento specifico o una semplice predisposizione in famiglia?
Penso che sia il destino. Sono cresciuta in una piccola città dove non c’era assolutamente niente che avesse a che fare con l’opera. Non c’erano musicisti nella mia famiglia, ma amavo la musica e cantavo sempre e ovunque. Il mio desiderio di studiare il mondo della musica classica è stato sempre incoraggiato da mia madre. Per questo le sono molto grata, è stato molto importante avere un sostegno in famiglia. Ricordo quanto fosse difficile sostenere i miei sforzi. Che all’inizio non è stato facile comprare un registratore, ma mia madre si è assicurata che ne avessi uno per poter ascoltare la musica, poi ho iniziato a suonare il pianoforte e non è stato nemmeno facile comprarne uno per avere l’opportunità di esercitarmi a casa, allora era difficile comprare un computer, ma mia madre ha fatto sì che arrivasse, quindi ho potuto ampliare le mie conoscenze attraverso Internet. E Internet è diventato il mio primo insegnante nel mondo dell’opera. E quando ero una studentessa del primo anno del college musicale mia madre mi portò a vedere il Teatro dell’Opera a Mosca, ricordo ancora l’impressione che provai quando ascoltai l’opera nell’Auditorium. E quando lasciai il teatro mi ripromisi che sarebbe venuto il giorno in cui sarei salita sul palcoscenico dell’opera.