Ringraziamo di cuore Umberto Angelini, Sovrintendente del Teatro Grande di Brescia, per averci concesso questa intervista. 

 

  1. Partiamo da questo drammatico momento che i teatri hanno vissuto, come ha affrontato la situazione il Teatro Grande di Brescia?

Siamo stati travolti da una situazione per cui eravamo impreparati come sistema teatrale. Il Teatro Grande ha avuto da subito due obiettivi: tutelare l’occupazione e garantire, seppur posticipandoli, tutti i contratti con gli artisti.

 

  1. Il vostro Teatro è molto legato al sociale, ci parli di questa scelta.

Il compito di una Istituzione culturale è quello di porsi in ascolto della propria comunità. Ed in particolare della comunità più fragile. Per noi questo è un obiettivo primario. Siamo stati ad esempio il primo teatro italiano a utilizzare l’app Sennheiser per migliorare la fruizione degli spettacoli d’opera da parte dei disabili sensoriali.

 

  1. In questo momento forse i giovani sono quelli che hanno subito delle situazioni davvero difficili, con audizioni annullate, opportunità cancellate. Che consigli si sente di dare loro?

La pandemia Covid-19 ha esasperato le disuguaglianze già esistenti e reso ancora più complicato l’accesso dei giovani al mondo del lavoro. Il mio consiglio è quello di studiare con impegno e profondità, coltivare il proprio talento, approfondire i modelli di buone pratiche, credere nella possibilità di futuro.

 

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