Siamo felici di intervistare oggi il nostro collega e amico Simone Piazzola, celebre baritono di fama internazionale.

1. Iniziamo con una domanda insolita, ma che riguarda un argomento che ti sta molto a cuore: credi che l’Opera debba entrare nelle scuole, abituando bambini e ragazzi all’ascolto?

Intanto comincio con il ringraziare OperaLife per questa intervista. Io credo che sia molto importante che l’Opera, la Prosa, la Musica, il Teatro e la Cultura in generale entrino nelle scuole, poiché è altamente probabile che le nuove generazioni si appassionino all’Arte. Io stesso, grazie a mia madre e per pura casualità, ho scoperto il mio amore per l’Opera. Non si può lasciare al caso tutto questo processo, e io stesso sono disponibile a collaborare, durante i mei periodi liberi da impegni, entrando nella scuole per far scoprire il mondo dell’Opera e credo che anche altri artisti, di prosa, ballo etc. siano ben disposti a farlo. Si potrebbero scoprire dei nuovi talenti, ma soprattutto si continuerebbe a nutrire il nostro pubblico con nuovi e giovani appassionati.

2. Spesso nei tuoi ruoli sei un padre come in TraviataSimon Boccanegra… così come nella realtà. Quanto l’essere padre nella vita influisce sull’interpretare i tuoi personaggi?

Influisce molto il fatto di essere padre, perché avere un figlio ti porta a scoprire un amore puro ed incondizionato; io darei la mia vita, se fosse necessario, per il mio Diego. Quando nella vita si prova questo amore così viscerale è più facile trasmetterlo nei vari ruoli. Per questo molte volte mi commuovo mentre canto; come per esempio nel Simon Boccanegra oppure in Traviata. Essere padre sia nel Teatro che nella vita reale è una grande responsabilità.

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