Siamo felici di intervistare il Maestro Di Crescenzo, che abbiamo occasione d’incontrare presso il Museo alla Scala per la presentazione del programma, da lui diretto, “Il Belcanto” proposto da Classica HD.

1. Buongiorno Simone, partiamo proprio dal programma “Il Belcanto”. Come nasce quest’idea?
L’idea di questo nuovo format nasce dalla volontà di portare in TV i grandi compositori del primo ‘800, autori di cui non si parla mai abbastanza, di far conoscere al grande pubblico alcuni dei tratti peculiari del Belcanto romantico e dei suoi protagonisti, che in due secoli di storia hanno reso il melodramma italiano famoso nel mondo. Il mio progetto è stato accolto con entusiasmo da Classica HD e la scorsa primavera abbiamo iniziato le riprese presso il Museo del Teatro alla Scala di Milano.

2. Nel programma sei affiancato da una madrina d’eccellenza: Mariella Devia. Com’è stato fare un excursus sul Belcanto con colei che è stata forse una delle più grandi interpreti dello stesso?
Mariella Devia è stata una compagna di viaggio eccezionale, una presenza preziosa ed insostituibile; ha reso unico questo programma con la sua testimonianza ed il suo carisma. Ha sempre vissuto nel rispetto e nella devozione nei confronti della musica ed in particolar modo di quei compositori che l’hanno resa una delle più grandi cantanti e vocaliste degli ultimi decenni ovvero Rossini, Bellini e Donizetti. Per me è stata un’esperienza che porterò sempre nel cuore aver raccolto dalle sue mani un’eredità così densa di esperienza e di saggezza.

3. Simone sei pianista, musicologo, autore di saggi e ora, in qualche modo, anche presentatore; in che cosa ti senti più a tuo agio?
Come ho detto anche in altre interviste ognuna di queste attività completa una parte di me, quindi farei molta fatica a sceglierne una rinunciando ad altre. Certamente l’emozione di esibirmi davanti ad un pubblico nelle sale da concerto è qualcosa di inspiegabile per la forza interiore che muove in chi suona e chi ascolta. L’attività musicologica costituisce la base delle mie ricerche dalle quali tutto scaturisce, quel percorso indispensabile per poter comprendere ciò che si interpreta e ciò di cui si parla. Devo dire che in questa nuova veste di autore e presentatore per la tv mi sento molto a mio agio e sono stato davvero felice di poter realizzare questo programma, che spero sia il primo di tanti altri. C’è molto da dire e da sviluppare…ho diverse idee in mente per il futuro.

4. Cosa ti spinge a reinventarti, ricercare nuove cose e a riscoprire costantemente l’eccellenza musicale?
Credo sia qualcosa di innato che mi accompagna da sempre. Ognuno di noi ha una strada, un cammino in parte già prestabilito e che in parte sceglie di compiere. La curiosità e la costante passione per la conoscenza muovono le mie attività, il mio viaggio di scoperta quotidiano nel meraviglioso mondo che solo la musica è in grado di descrivere. Ovviamente è la passione profonda per qualcosa che ci fa andare oltre noi stessi, ci permette di compiere sacrifici laddove necessari e ci consente di intuire qual è la nostra strada. Possiamo essere sicuri di fare la cosa giusta quando ci sentiamo al nostro posto, quando ci sentiamo a nostro agio in ciò che facciamo: è l’ascolto di questa voce interiore che mi permette di guardare sempre avanti e di continuare in questo percorso.

Simone Di Crescenzo e Mariella Devia5. Parlaci un po’ del programma, com’è stata per te quest’esperienza? Credi che il piccolo schermo possa davvero avvicinare le nuove generazioni all’Opera?
Per me è stata un’esperienza entusiasmante poter sviluppare il progetto in ogni sua fase. Ho scritto i testi, elaborato i contenuti e ho seguito in prima persona tutti i passaggi della realizzazione. Credo che la televisione sia un ottimo mezzo per avvicinare i giovani all’opera. C’è bisogno di divulgazione ma secondo me per arrivare ad un pubblico giovane è necessario che siano i giovani a parlare. Il mondo della lirica, soprattutto in Italia, è ancora troppo ancorato a personalità che per modo di comunicare non possono destare grande interesse in un pubblico di ragazzi. Certamente è un argomento che richiede competenza e professionalità, ma credo che questo debba essere sempre ricondotto al target al quale si intende arrivare, in particolar modo se si utilizza un mezzo come la televisione.

6. Che consiglio ti senti di dare ai giovani che vogliono lavorare nel mondo dell’opera e della musica classica?
La prima cosa che consiglio è di studiare, di cercare dei buoni insegnanti che possano dare le basi per ogni tipo di attività che si intenda svolgere, ma soprattutto di essere curiosi e non smettere mai di approfondire ciò che si fa. Nello specifico ai giovani cantanti che vogliano iniziare un percorso nel mondo dell’opera raccomando di non avere fretta. Oggi sono tutti preoccupati di fare audizioni, concorsi, debutti e non sanno ancora cantare. La prima preoccupazione invece dovrebbe essere la tecnica vocale, che deve essere salda, completa e sicura e parallelamente la crescita musicale e personale da coltivare quotidianamente. Oggi c’è un grande bisogno di avere grandi artisti in teatro, siamo nell’era della grande decadenza per cui chi è unico ha l’opportunità di distinguersi senza se e senza ma.

Ringraziamo il Maestro Di Crescenzo per il suo tempo e non perdete la prossima puntata il 30/12 alle ore 21.10 su Classica HD, canale 136 di Sky!

Alessandra Gambino