Il Direttore d’Orchestra Riccardo Frizza è direttore musicale del Festival Donizetti di Bergamo e dirige da anni negli Stati Uniti: Met, San Francisco Opera e Chicago Opera. In Cina e in Giappone, ovviamente in Europa, dove ha debuttato nei più importanti teatri tra cui Milano, Venezia, Parigi e Barcellona per nominarne alcuni.
1. Maestro, lei ha studiato presso il Conservatorio di musica di Milano e l’Accademia Chigiana di Siena. Quando ha iniziato a studiare musica e come è arrivata la passione per l’Opera?
Ho iniziato a studiare pianoforte da bambino, ma fu solo a 14 anni che ho avuto una vera e propria rivelazione, quando per la prima volta ho visto un concerto con un’orchestra. Fu al Domkirche St. Stephan a Vienna durante delle vacanze per Pasqua. Il programma era una messa di Mozart e ascoltando l’orchestra e il coro il mio cuore e la mia menta si sono spalancati. Sembrava molto più interessante che suonare il piano e fu allora che decisi che volevo essere un direttore d’orchestra. Dopo la formazione al conservatorio ho iniziato la mia carriera nel mondo sinfonico, ma ho subito capito il mio amore per il teatro e tutto quello che serve per mettere in scena un’opera. Anche se di solito nel mio calendario ho ogni anno tre o quattro concerti sinfonici, da quando ho diretto un’opera – Rigoletto al Festival Verdi di Parma (2001) – la lirica è stata al centro della mia carriera.
2. C’è un autore che l’ha appassionata a tal punto da poter definire il suo preferito? Quale periodo storico invece crede sia più affine alla sua direzione?
Nel corso degli anni mi sono specializzato nel bel canto italiano e nel repertorio romantico, con Donizetti, Bellini, Rossini e Verdi come compositori principali, ma la verità è che la sensibilità come musicista si evolve e nelle prossime stagioni il mio programma si aprirà anche agli altri repertori che mi affascinano, come il francese e il tedesco.
3. Qual è l’opera che predilige dirigere e quale spera di poter debuttare in un prossimo futuro?
Non c’è un’opera in particolare: sono fortunato perché mi innamoro sempre della musica su cui sto lavorando. Per quanto riguarda il futuro, voglio immergermi in un’opera di Wagner che dirigerò presto e che sarà annunciata nei prossimi mesi. Sarà molto interessante lavorare sulla musica di questo grande genio tedesco con l’esperienza che ho in questo momento nel bel canto.