Siamo onorati di intervistare il grandissimo Pier Luigi Pizzi, uno dei più importanti registi, scenografi, costumisti e architetti del nostro tempo. Presente nei teatri e festival più rinomati del mondo, ha ottenuto le maggiori onorificenze della Repubblica Italiana (Cavaliere di Gran Croce), del Principato di Monaco (Comandeur de l’Ordre du Merite Culturel) e della Francia (Officier des arts et des lettres e Comandeur de l’Ordre de la Legion d’Honneur).
1. Qual è stato il suo percorso per arrivare ad essere regista d’Opera?
Un lunghissimo percorso, iniziato a vent’anni dopo una formazione di architetto, come scenografo e costumista, con tanti diversi registi.
2. Ci racconti del suo rapporto con Katia Ricciarelli e degli anni di Direzione Artistica dello Sferisterio.
Ho conosciuto Katia Ricciarelli, quando l’ho vestita per il suo debutto nel Corsaro di Verdi al Teatro La Fenice di Venezia. Attraverso tante altre occasioni di lavoro insieme è nato tra noi un bellissimo rapporto di stima e amicizia. Nel 2004, quand’era Direttore Artistico allo Sferisterio. , mi offerse la regia de I racconti di Hofman di Offenbach, dal cui successo nacquero altri progetti insieme a Macerata . Quando terminò il suo mandato, il Sindaco maceratese mi chiese di assicurare la continuità della direzione artistica. Accettai e per sei anni guidai quello che per me fu lo Sferisterio Opera Festival. Sei anni di cambiamenti, proposte, battaglie, che ricordo con emozione.
3. La Sua vita è ricca di grandi avvenimenti ed incontri. Chi è il personaggio o la persona che più Le ha lasciato il segno?
Impossibile rispondere. Nella mia lunghissima carriera ho incontrato migliaia di persone, che, per una ragione o un’altra,mi hanno comunicato qualcosa. Non c’è spazio qui per scrivere il romanzo della mia vita.
4. Cosa non può mancare in una regia ben riuscita?
La coerenza.
5. Come accosta elementi classici e moderni? Qual è il Suo studio per una nuova regia?
C’è una metodologia di lavoro, formata in tanti anni di esperienza. Non ci sono regole fisse
nel progettare nuove regie, che partono da diversi presupposti.
6. Oltre che grandissimo regista è un grande amante dell’arte. Qual è la connessione tra regia e allestimento di mostre? Crede che l’arte abbia un linguaggio assoluto?
Quando allestisco una mostra, cerco di mettere in scena l’Arte e i suoi linguaggi.
7. Come possiamo far “parlare” l’arte, l’Opera ai giovani? Crede che l’arte parli a tutti?
L’Arte parla a chiunque ne sia toccato. Cerco sempre di far passare delle idee attraverso il mio mestiere, di sensibilizzare alla scoperta dell’Arte tutti coloro a cui il mio messaggio è rivolto.
8. Ha lavorato molto all’estero così come in Italia. Quali sono le più grosse differenze della regia d’Opera in questi due contesti?
Ci sono spesso tendenze diverse qui o altrove. Non ne tengo conto, perché cerco di non tradire i miei principi.
9. La figura del regista, oggi, è cambiata? Crede che si debba adeguare e modellare la regia a seconda dei tempi in cui viviamo?
Certo. Tutto cambia vertiginosamente intorno a noi. Perché non dovrebbe cambiare la regia?
10. Abbiamo precedentemente intervistato il giovane regista Matteo Anselmi, impegnato con Gianni Schicchi, come vi siete incontrati? Crede che inserire i giovani nelle regie possa portare qualcosa di fresco e nuovo?
Matteo, che ho conosciuto a Padova nell’Accademia di Recitazione di Alberto Terrani, è stato assistente alla regia in un paio di miei spettacoli, facendosi apprezzare. Tornerà a collaborare con me prossimamente . L’apporto di novità è benvenuto. Ovviamente ci vogliono talento e passione.
11. L’Opera lirica ha sempre rappresentato l’essenza della vita dell’uomo, come l’arte d’altronde. Come si riesce a rappresentare ciò in una regia?
Anche raccontando se stessi.
12. Lei è anche un grandissimo collezionista. È come se fosse sempre alla ricerca di emozioni; ma cos’è l’arte per lei?
Cerco emozioni non solo collezionando arte, ma praticandola.
13. Come possiamo avvicinare i giovani a questa grande arte che è l’Opera?
Facendo del buon Teatro. Onestamente.
14. Prossimi impegni?
Al Festival della Valle d’Itria, a Martinafranca, Il matrimonio segreto di Cimarosa e Ecuba di Manfroce, due nuove produzioni per me di grande interesse.
Ringraziamo di cuore per la disponibilità Pier Luigi Pizzi, un artista veramente straordinario.
Toi toi toi per i prossimi impegni!
Alessandra Gambino