Siamo felici di intervistare il Maestro Paolo Gavazzeni, direttore artistico di Classica HD, dal 2012 al 2016 direttore artistico presso la Fondazione Arena di Verona, regista e molto altro, scopriamo insieme questo uomo di teatro.
1. Buongiorno, partiamo da questo meraviglioso programma. Come nasce l’idea di creare un format proprio sul Belcanto?
L’idea di creare un format sul belcanto mi è stata proposta da Simone Di Crescenzo. Insieme abbiamo valutato chi avrebbe potuto guidarci all’interno di questo cammino e insieme abbiamo convenuto di proporlo a Mariella Devia. La Signora Devia è per me l’interprete di riferimento di questo repertorio.
2. La vostra scelta è ricaduta su un giovane, artista, musicologo, Simone Di Crescenzo. Perché questa scelta? E com’è stato proporre quest’idea alla Signora Devia?
Mariella Devia ha accettato il progetto con grande generosità e disponibilità e con Simone Di Crescenzo hanno lavorato alla stesura dei temi da affrontare durante le quattro puntate.
Di Crescenzo è un giovane musicologo che dedica e ha dedicato molto tempo allo studio del Belcanto, conosce la carriera e il percorso artistico affrontato da Mariella Devia, il connubio è stato perfetto!
3. La troviamo spesso nei calendari operistici come regista e ora la troviamo direttore artistico di un canale televisivo. Come si divide fra queste due mansioni così diverse e impegnative?
Il mio lavoro di regista, dal 2016 firmo regia d’opera con Piero Maranghi, amico e collega da una vita, sta diventando una parte importante del lavoro quotidiano, in tre anni abbiamo già fatto una decina di produzioni liriche e molti progetti ci attendono.
Il mio lavoro di Direttore Artistico di Classica HD, grazie ad una redazione ben organizzata e alla tecnologia di oggi che ci permette di seguire il lavoro quotidiano a distanza, è per il momento compatibile con le regie d’opera.
In realtà i due lavori si completano a vicenda.
4. Il programma è intitolato “Il Belcanto”, perché la scelta è ricaduta sul Belcanto piuttosto che sul Romanticismo, Verismo, …?
Il Belcanto abbraccia un periodo storico considerevole e credo che ancora molto ci sia da dire.
In particolare da parte di noi italiani che lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle e lo possediamo nel nostro DNA.
Il Belcanto sfocia naturalmente e spontaneamente nel romanticismo e ne incarna perfettamente gli ideali.
Avendo l’opportunità di contare sulla presenza di Mariella Devia mi è sembrato più che ovvio raccontare ed indagare questo periodo così importante per la nostra storia musicale. La Devia è un esempio di come oggi un artista dovrebbe pensare e gestire la propria carriera. Spero che la sua testimonianza sia fonte di ispirazione per i giovani che intraprendono la stessa strada.
5. Perché puntare sulla musica classica e sull’Opera oggi? Crede che il piccolo schermo possa avvicinare i giovani al teatro?
La televisione ha una funzione di intrattenimento ma credo debba avere anche un intento divulgativo e di avvicinamento ad argomenti che purtroppo oggi la scuola sembra aver dimenticato.
Il nostro canale si rivolge ad amanti della musica ma ha anche l’aspirazione di parlare a quelle persone che non hanno avuto l’opportunità di ricevere un’educazione musicale.
Un programma come quello sul Belcanto a cura di Simone Di Crescenzo risponde propri a quest’esigenza.
6. Che esperienza è stata la direzione artistica dell’Arena di Verona? Le piacerebbe proseguire questa attività in altri Enti teatrali?
L’esperienza come direttore Artistico dell’Arena di Verona e, tengo a sottolineare, del Teatro Filarmonico, è stata entusiasmante, molto complessa, non facile e nel complesso molto positiva. Ho avuto l’opportunità di lavorare e far parte di una grande macchina organizzativa. Un’esperienza che ha sicuramente accresciuto la mia professionalità.
7. Ci sveli le sue prossime regie…
Peiro Maranghi ed io abbiamo davanti a noi un anno molto impegnativo. A marzo debutteremo al Teatro Regio di Torino con La Bohéme e a maggio debutteremo al Teatro Filarmonico di Verona con Le Ville e Tabarro. Tre titoli pucciniani che amiamo molto in due teatri importanti. Sentiamo la tensione di non deludere le aspettative.
A luglio ci aspettano altre due produzioni, non ancora ufficialmente annunciate e che per correttezza nei confronti dei teatri non possiamo per il momento svelare…
8. Che consiglio si sente di dare ai giovani che vogliono lavorare nel mondo dell’Opera?
Il mondo dell’Opera è affascinante e può dare molte emozioni e soddisfazioni. Bisogna però essere pronti a sacrificare la propria vita al Teatro. Ci vuole dedizione, sacrificio, molte rinunce, tanto talento e perseveranza. La serietà è alla base del nostro lavoro, bisogna credere in se stessi e non mollare mai.
E’ un lavoro che ti può dare molto ma non ti regala niente. I risultati che si raggiungono sono dati dallo studio e l’approfondimento che no devono finire mai.
Ringraziamo il Maestro Gavazzeni per la sua disponibilità e vi ricordiamo di non perdervi le prossime puntate su Classica HD, canale 136 di Sky!
Alessandra Gambino
Ph. Credits: Bergamo Corriere; Ape Musicale