Ho incontrato il Maestro Michelangelo Zurletti durante l’allestimento de Il Barbiere di Siviglia per il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto di cui è Direttore Artistico.
Sono stata molto felice di poterlo intervistare anche perché all’interno di questo teatro si svolge lo storico (settantatré edizioni) e prestigiosissimo Concorso per giovani cantanti lirici. Grazie a questo concorso e al periodo di formazione che ne consegue hanno iniziato la loro carriera interpreti come Anna Moffo, Leo Nucci, Renato Bruson e molti altri.
Michelangelo Zurletti, classe 1937, è stato critico musicale del quotidiano “La Repubblica” fin dal primo numero e capo ufficio stampa della casa discografica RCA-Italia. Ha inoltre tenuto corsi di critica musicale presso l’Università degli Studi di Macerata. Ha svolto il ruolo di Direttore Artistico presso l’Orchestra della Rai-Radio Televisione Italiana di Roma e Napoli. Ha diretto il Festival di Brindisi ed è stato Direttore Artistico della Sagra Malatestiana di Rimini. Ha collaborato e collabora come critico musicale con il quotidiano “La Repubblica” e con le riviste “Amadeus” e “L’Opera”. È stato Direttore Artistico del Teatro Vittorio Emanuele di Messina e, come dicevo, attualmente è Direttore Artistico del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli”.

Come ha iniziato la sua carriera prima da critico musicale e poi da direttore artistico?

Mi sono laureato in lettere, ho avuto un percorso come quello di tanti altri. Studi musicali e studi letterari, mi sono laureato in lettere e diplomato in pianoforte. Non ho fatto altri studi se non privatamente di composizione con Gianfranco Maselli che mi ha insegnato delle cose fondamentali. Poi mi sono dedicato a varie attività. Quella della direzione Artistica del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto è arrivata quasi per caso trenta anni fa quando insegnavo storia della musica al conservatorio di Perugia.
A Perugia il direttore del conservatorio mi ha segnalato in questo teatro e da lì è iniziata l’avventura. È stata sin da subito un’esperienza molto interessante e fascinosa.
Scoprire cantanti attraverso il concorso di cui non si sa assolutamente nulla e avviarli a una carriera è una cosa interessantissima e di grande responsabilità. Certo bisogna avere un po’ di fortuna e un po’ di fiuto perché bisogna individuare chi sarà il Rigoletto per la stagione successiva per esempio. E se al concorso non ci sono baritoni meritevoli come si fa? Bisogna fare altre audizioni, puntando sempre sui giovani che sono il nostro futuro e avere la capacità di capire chi effettivamente potrebbe ricoprire al meglio un certo ruolo.

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