Cari amici di OperaLife, sotto i nostri riflettori abbiamo oggi il tenore Matteo Mezzaro. Matteo si laurea in canto rinascimentale e barocco, organo e composizione organistica, avvicinandosi poi al repertorio operistico e perfezionandosi dapprima con Sergio Bertocchi e poi con Manuela Custer. Ha debuttato in molti titoli come Il matrimonio segreto di Cimarosa, L’Elisir d’amore, La Traviata, Don Giovanni e Così fan tutte, La Rondine solo per citarne alcuni. Ha lavorato con direttori d’orchestra come per esempio Abbado, Armiliato, Callegari, Chailly, Ciampa, Galli, Grazioli, Mariotti, Oren e con registi quali: Abbado, Antoniozzi, Corradi, Dante, Garattini, Grazzini, Kaegi, Krief, Marconi, Martone, Micheli, Michieletto. Ha calcato i più importanti palcoscenici d’Italia e internazionali.
Benvenuto Matteo! Partiamo sempre da una domanda di rito: quando hai scoperto la tua passione per la musica ed in seguito per il canto?
Innanzitutto grazie a voi per l’invito. La mia vita musicale non ha inizio in famiglia, in quanto non sono figlio d’arte, ma posso dire che a farmi da padre musicale è stato un sacerdote. Avevo 11 anni quando arrivò al mio paese un nuovo parroco, Don Gastone. Fu lui, musicista e direttore di coro, a notare la mia voce e a dirmi che avrei potuto cantare e studiare musica. Da lui ricevetti le prime lezioni e, successivamente, mi indirizzò prima presso l’istituto diocesano di musica sacra e poi in conservatorio. Questo implicò compiere una scelta: continuare a fare sport o studiare musica? Le due cose si sovrapponevano e, nella mia giovane incoscienza, scelsi la musica. In un primo momento, quando ero ancora una voce bianca, feci da cantore guida nei canti dell’assemblea, poi, quando Don Gastone formò un coro, ne divenni direttore. Successivamente ricoprii anche il ruolo di organista nella mia parrocchia.
Hai studiato anche al liceo musicale. Ci puoi dare una tua visione di questo Liceo, se effettivamente ha inciso nelle tue scelte future?
L’esperienza che ho vissuto al liceo musicale di Vicenza, in quegli anni annesso al conservatorio, è stata totalmente immersiva nel mondo della musica. Ho letteralmente trascorso lì le mie giornate, dal mattino al tardo pomeriggio. Ho avuto modo di vivere un confronto continuo con gli altri studenti, in quanto seguivo a pieno le attività del conservatorio. Un’esperienza, più di altre, ha sviluppato e confermato quello che già avevo iniziato a fare: il canto corale. E da lì si è consolidato il mio amore per il canto, sia solistico che corale. In conservatorio, il canto corale è una materia secondaria, ma in quegli anni, grazie al potenziale umano degli studenti del liceo, ai musicisti del dipartimento di musica antica e alla volontà del corpo docente e dirigente, si sono potute realizzare esecuzioni come Dido and Eneas di H. Purcell, la Johannes Passion di J. S. Bach, il Requiem di W. A. Mozart, i Dixit Dominus di G. F. Handel e A. Vivaldi, i Magnificat di J. S. Bach e A. Vivaldi e via via altre pagine di grande musica. Io avevo anche iniziato il corso di Organo perciò ho vissuto a pieno la bellezza del repertorio rinascimentale, barocco e classico essendone appunto, da corista, già esecutore.