Siamo con il giovanissimo regista Matteo Anselmi, impegnato al momento con la regia di Gianni Schicchi al Teatro Filarmonico.

1. Come nasce il tuo amore l’Opera?
Amore è una parola grossa…diciamo che siamo nella fase più bella quella dell’innamoramento.

2. Come hai iniziato a lavorare nel mondo della regia?
Un giorno venne a trovarci in Accademia (Teatro Stabile del Veneto) Pier Luigi Pizzi… non uno qualunque, ci parlò molto della sua carriera. Nata in un modo e proseguita arricchendo sempre di più le sue competenze. Ho pensato “voglio lavorare con lui”. Sono stato sincero. Ho chiesto di poter avere un’opportunità. Dopo un anno è arrivata la chiamata.

3. Com’è essere un regista nel 2019? Che caratteristiche deve avere?
Non ho ancora sufficiente esperienza per dirtelo, però credo che una delle componenti che ti darà sempre qualcosa in più sia la competenza e la personalità. Non è un lavoro per tutti. Ci vuole una buona dose di pazienza. Io ne ho poca. Ma sto migliorando.

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