Cari lettori, oggi abbiamo il piacere di chiacchierare con Martina Arduino, prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano dal 2017. Torinese, attenta e sempre equilibrata, si distingue per grazia e interpretazione, sfoggiando la sua tecnica brillante e puntuale.

 

  • Ciao Martina e benvenuta. Come sempre iniziamo dalle origini: dove hai cominciato a muovere i primi passi?  

Buongiorno a tutti, è un piacere per me condividere con voi il mio percorso artistico. Ho cominciato all’età di 3 anni e mezzo in una scuola privata di Torino. Tutto è iniziato per caso, perché mia mamma voleva iscrivere mia sorella, ma ricordo che qualcosa mi colpì così tanto, come il profumo del legno misto pece, da insistere per farmi provare una lezione. Da quel giorno non ho più smesso. La determinazione, la concentrazione ha sempre fatto parte di me fin da piccola e mi innamorai subito della danza anche per la sua disciplina, ma anche per la libertà che provavo quando ero in sala.

 

  • Hai iniziato da giovanissima. La passione per la danza era già in te o l’hai scoperta pian piano? 

Fin da subito mi è piaciuto seguire le regole, imparare i primi passi e rimanere concentrata sull’esercizio. Ma pian piano ho scoperto che c’era ben altro che mi piaceva della danza. In sala ballo mi sentivo libera di esprimere me stessa, mi piaceva esprimermi attraverso i movimenti e seguire la musica. È diventata una vera passione crescendo, e con gli anni ho capito che provavo soddisfazione nel raggiungere degli obiettivi e mi piaceva semplicemente stare sul palcoscenico.

 

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