Siamo felici di intervistare Marta Torbidoni, giovane soprano che ha riscosso innumerevoli successi nel panorama lirico nazionale ed internazionale.
1. Iniziamo dai suoi primi passi: quando si è avvicinata allo studio della Musica? Quando è arrivato l’amore per l’Opera?
L’amore per la musica è nato sin da piccolissima: già a 3 anni suonavo un piccolo pianoforte giocattolo regalatomi dai miei genitori.
Ho visto la prima opera, a Teatro, a 5 anni: Il Barbiere di Siviglia. Sono rimasta immediatamente affascinata dal quel magico mondo tanto da innamorarmene fin da subito. Così ho poi continuato lo studio del pianoforte, quello vero, per dodici anni insieme a quello del clarinetto. Da bambina cantavo nel coro di voci bianche del mio paese, Montemarciano, ed ho partecipato inoltre ad un concorso canoro per diversi anni vincendolo sempre. A 16 anni ho iniziato lo studio del canto lirico con la mia prima insegnante Doriana Giuliodoro, alla quale sarò sempre grata per la tenacia e la passione che ha contribuito a trasmettermi. Da privatista, infine, ho conseguito la laurea presso il Conservatorio G.B Pergolesi di Fermo.
2. Come descriverebbe la sua voce?
Ad oggi, con la crescita e la naturale maturazione vocale posso considerarmi un soprano lirico d’agilità.
3. Ha un autore a cui è affezionata o che sente più affine a sé?
Amo in modo particolare Giuseppe Verdi e le sue opere. È anche il compositore che ho cantato di più finora, ma mi piacciono anche Donizetti e Puccini.