Siamo felici ed entusiasti di intervistare oggi, per gli amici lettori di OperaLife, la regista e scenografa Marta Eguilior. Ha studiato presso l’Istituto Superiore d’Arte del Teatro Colon di Buenos Aires e con rinomati professionisti dello spettacolo. Da sempre responsabile della scenografia, del concept luci e del costume, riesce a realizzare con successo in tutte le produzioni a cui partecipa una notevole integrazione tra scena ed estetica.
1. Come ti sei avvicinata al mondo della regia?
Era il periodo in cui studiavo Arte drammatica. Ero a lezione di canto lirico quando la professoressa ci mostrò un video del Flauto Magico ad opera del Royal Opera House. Non appena vidi Diana Damrau nel ruolo della regina della notte capii subito che quello che più desideravo era poter creare qualcosa di così meraviglioso come quell’opera. Da quel giorno di più di dieci anni fa non ho più smesso.
2. Ci puoi raccontare il tuo primo debutto? Com’è stato?
Il mio primo lavoro di direzione è arrivato con “L’elisir d’amore”. È stata un’esperienza alquanto “peculiare” perché in realtà non sono stata libera di creare a mio piacimento. Sin da subito la direzione volle mettere in chiaro che tipo di pubblico avrebbe assistito e che la mia direzione avrebbe dovuto adattarsi all’ utenza.
Da quel momento non ho più permesso a nessuno di interferire con la mia creatività. Non so creare in quel modo, così facendo non riesco a creare da dentro e il risultato sono dei “figli non miei”.
Rispetto alla direzione in sé, ebbi qualche difficoltà, ti basta pensare che avevo solo 26 anni e un cast davvero numeroso. Il coro era formato da 50 persone, c’erano le comparse, i cantanti… È stata davvero un’avventura!