Cari amici di Operalife, siamo felicissimi di intervistare oggi María José Montiel, uno dei mezzosoprani spagnoli più celebri, nominata come una delle migliori artiste dell’anno dalla rivista Ópera Actual e premiata con il premio nazionale per la musica dall’Istituto di Arte scenica e Musica spagnolo. Un’artista che si distingue per la bellezza del timbro, finezza interpretativa e forza comunicativa. Dal 2019 è anche docente di canto presso l’Universität der Künste di Berlino. La incontriamo nel mese di ottobre durante le prove dell’opera “Los Gavilanes” di Jacinto Guerrero al Teatro de la Zarzuela di Madrid.
- Benvenuta Marìa! Partiamo proprio da questo appuntamento che stai preparando a Madrid. Come procedono le prove? Questa particolare tipo di musica, la “Zarzuela” richiama molto la tua cultura e le tue origini, la tua famiglia?
Un saluto a tutti! Tutto procede bene, Los Gavilanes è una zazuela molto conosciuta che non avevo mai cantato. È un titolo molto popolare nell’ambito della zazuelas, io la debutto e siamo parecchio impegnati in questi giorni… È una zarzuela con momenti di grande ispirazione musicale e drammaticità, la linea di canto ha dei momenti magici, direi vicini al Verismo. Molti spesso mi chiedono “Ma la zarzuela non è un’opera comica?” Certamente ci sono momenti di comicità, come avviene nell’operetta, ma ci sono anche situazioni drammatiche, drammi di spessore, come nelle opere più conosciute. È anche molto impegnativa per le voci, con tessitura molto particolare. La musica, quando è allegra e leggera, ti fa “muovere davvero i piedi” [ride].
Non è il genere che io faccio spesso in scena, ma la inserisco sempre nei concerti, perché sta nel nostro patrimonio genetico di noi spagnoli, la sua musica è comunque di una qualità incredibile. Forse in Spagna non si dà abbastanza valore, quando la canto all’estero invece il pubblico impazzisce. Con Domingo l’abbiamo eseguita e il pubblico era in delirio, e questo per noi è stato motivo di grandissima gioia. Quando il pubblico risponde così ci dà una grande forza a noi artisti.
Questo genere richiama sicuramente la mia cultura, io vengo da una famiglia musicale, molti erano musicisti: mio nonno cantava, anche mia mamma suona il pianoforte; abbiamo sempre ascoltato la musica, la zarzuela, l’opera, l’opera italiana, mio nonno conosceva a memoria tutte le arie.
E così con il tempo si è sviluppata dentro di me questa vocazione che non potevo non ascoltare, dovevo diventare una cantante. L’amore enorme per la musica e il teatro sono stati la mia forza per studiare ed andare avanti.