Siamo felici di poter intervistare il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia. OperaLife, come associazione per la promozione del sociale, porta con dedizione lo stendardo della nostra cultura teatrale e del nostro patrimonio artistico culturale: l’opera lirica. 

Uno degli obiettivi che ci siamo prefissati è quello di avvicinare un pubblico più ampio all’opera, oltre alle persone che sono già frequentatori dei teatri, con un’attenzione speciale alle nuove generazioni e ai giovani. 

Quest’impresa non è facile, ma con dedizione ed impegno siamo riusciti ad ottenere ottimi risultati, non senza barriere da rompere ed ostacoli da superare. 

In questi anni si è parlato molto di come la cultura venga messa spesso al secondo posto dalle nuove generazioni, secondo Lei perché? Non viene forse valorizzata come dovrebbe?

Le nuove generazioni vivono una realtà connotata da una forte curiosità di conoscere e sapere che in questo momento storico non passa attraverso l’elaborazione, ma viene soddisfatta dall’immediato, grazie alle nuove tecnologie. La cultura invece parla in tempi diversi, più lenti, richiede introspezione, immaginazione, elaborazione e in un mondo, soprattutto giovanile, che viaggia velocissimo è difficile trovare un punto d’incontro. Valorizzare oggi il mondo culturale per i giovani significa avere mezzi e capacità di parlare il loro linguaggio, immediato e semplice: è un’operazione difficile, che passa anche probabilmente per lo sdoganamento del concetto che la cultura sia una cosa elitaria, staccata dalla realtà. Una via da imboccare per valorizzare la cultura nel mondo giovanile potrebbe essere quella di far comprendere loro che è una cosa che riguarda le loro vite, il loro quotidiano, e il territorio in cui vivono.

Noi proveniamo dal mondo del teatro. Nel corso degli anni ci siamo resi conto che il pubblico delle città è poco attivo rispetto alle iniziative teatrali: come si potrebbe dare maggiore rilievo alle iniziative e rinsaldare, secondo Lei, il rapporto tra la vita della comunità ed il teatro?

La chiave è investire in produzioni di qualità e mettere a sistema il settore. Ed è questo ciò che sta facendo la Regione del Veneto: grazie anche alla legge quadro per la cultura – l.r.17/2019 – ora ha gli strumenti per pianificare le risorse da dedicare alla cultura grazie a una programmazione su scala triennale e scandita per piani annuali. Da ricordare come fiore all’occhiello della produzione teatrale il Teatro Stabile del Veneto, attivo con produzioni di respiro nazionale e internazionale ma con uno sguardo rivolto sempre al territorio e alle sue peculiarità.

 

 

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