Siamo felici di avere con noi Lorenzo Tazzieri uno dei più accreditati direttori delle nuove generazioni e direttore artistico del Genova International Music Youth festival.

1. Com’è nato il festival?

Il festival è nato circa due anni fa a Genova, in collaborazione con l’assessore comunale, con la missione di connettere Genova con altre nazioni e altri territori per favorire la musica e il territorio stesso. L’anno scorso abbiamo stipulato dei protocolli con sette paesi che comprendono una fratellanza musicale e economica che porta vantaggi anche alla città stessa. I protocolli servono a sopperire le diverse difficoltà dei paesi sia dal punto di vista musicale ma anche dal punto di vista economico perché troppo spesso si pensa che con la musica e la cultura non si possa creare una fonte di guadagno. Purtroppo siamo abituati a teatri che faticano ad essere in pari ma, attraverso questi protocolli, riusciamo a raddoppiare i finanziamenti dell’amministrazione comunale, non solo andando a pari ma raddoppiando il guadagno. Questo è molto importante dal punto di vista economico e musicale perché si dà l’opportunità di portare ottimi musicisti nel nostro Paese e di mandare i nostri migliori musicisti in questi paesi a portare la loro arte. Penso che l’unione in questo periodo sia molto importante e apra nuovi orizzonti.

2. In questo momento storicamente difficile come si può portare la musica le persone? Credi nei mezzi tecnologici?

Credo che queste fusioni siano un ottimo modo per portare la musica alle persone, creando nuove opportunità quindi anche di integrazione. Per quanto riguarda i mezzi tecnologici credo che abbiano dei pro e dei contra, chiaramente in questo periodo storico tutti durante il lockdown li hanno usati ma hanno dei limiti perché la musica ha bisogno del rapporto umano e questo è imprescindibile. L’online però può essere usato come supporto per portare la musica lontano ed incrementare la visibilità di quello che già facciamo, per esempio i nostri concerti si possono vedere con una web TV russa e le dirette live dei nostri concerti con l’Istituto Italiano di cultura di Lima. Grazie a queste collaborazioni possiamo far partecipare visivamente utenti molto lontani dall’Italia, inoltre in questo momento così difficile attraverso i mezzi tecnologici si possono abbattere le barriere del timore e aiutare l’immagine del teatro, che ne ha molto bisogno, ricordando alle persone che è un luogo sicuro. Oggi credo che i mezzi tecnologici servano a far tornare la gente in teatro.

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