Siamo felici ed onorati di intervistare Keri-Lynn Wilson, famosa direttrice d’orchestra, diventata nel tempo uno dei personaggi di spicco come interprete nel panorama musicale internazionale. Negli ultimi due mesi è stata impegnata in diverse produzioni presso il Teatro Bolshoi di Mosca.

1. Siamo sempre curiosi di partire da dove tutto è iniziato: da giovane debuttante come flautista nella Carnegie Hall di New York alla direzione d’orchestra. Com’è nato il suo amore per la musica?

Ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia di musicisti. Mia nonna mi ha insegnato pianoforte, mio nonno, un baritono, mi ha insegnato a cantare e mio padre mi ha insegnato a suonare il violino in tenera età. Il mio strumento principale era il flauto e l’ho suonato nell’orchestra giovanile di mio padre, ed ho fatto musica da camera con i miei fratelli. La musica è stata la mia passione fin dal giorno in cui sono nata!

2. Ciascuno di noi guarda spesso a qualcuno come modello, come esempio. Lei ha qualche Maestro/Direttore di riferimento del passato o del presente?

I miei mentori come direttori sono stati Otto-Werner Mueller, mio insegnante alla Juilliard, e Claudio Abbado, a cui ho fatto da assistente quando ero una studentessa alla Juilliard. Tuttavia, gli artisti che ammiro di più sono i compositori, pittori e scrittori le cui creazioni sono la mia fonte d’ispirazione.

3. Il suo repertorio è molto corposo, numerosissime le opere dirette in tutto il mondo. Qual è l’opera che preferisce, quella che ha diretto con maggior trasporto ed emozione?

Le mie opere liriche e sinfoniche preferite, da dirigere, sono molte, ma se dovessi sceglierne alcune sarebbero: Otello, Don Carlo, Eugene Onegin, Boris Godunov, la Nona sinfonia di Beethoven, la Nona sinfonia di Mahler e la Decima sinfonia di Shostakovich.

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