Siamo entusiasti e felicissimi di intervistare il soprano Jessica Pratt, astro affermatissimo nel panorama lirico nazionale ed internazionale. Dal Metropolitan di New York ai teatri più prestigiosi d’Europa, dal Liceu di Barcellona al Teatro alla Scala, fino ad arrivare all’Opera House di Sydney. Una cantante in carriera, piena di energia, richiestissima dai teatri soprattutto come interprete belcantistica.
1) Noi di OperaLife siamo sempre curiosi di partire dalle origini: nata a Bristol, nel Regno Unito ma cresciuta a Sydney, in Australia. Com’è iniziata la tua passione per la musica e, in seguito, per il canto?
Mio padre è un tenore e mia madre un’artista. Ho trascorso l’infanzia immersa nella musica, passando i fine settimana e i dopo scuola in teatro a guardare prove o aiutando mamma a costruire scenografie. Abbiamo cambiato paese, città e casa tante volte ma la musica e le arti figurative sono state una parte importante e fissa della mia vita. Il dietro le quinte di un teatro è un po’ come casa.
Papà ha sempre voluto che qualcuno di noi figli facesse il cantante. Lui sostiene che sia importante iniziare nell’orchestra per avere un’idea più ampia del teatro e così, da bambini, ci ha fatto scegliere ognuno uno strumento a fiato, così da sviluppare la respirazione naturalmente, con la crescita, senza mettere troppa pressione, troppo presto, sulle corde vocali. Mio fratello ha scelto il trombone, mia sorella il clarinetto ed io ho scelto la tromba, uno strumento che, ad oggi, rimane fra i miei preferiti.
Ho suonato dai 7 ai 19 anni, quando papà mi ha finalmente dato il permesso di iniziare lezioni di canto sul serio (cantavo già lo stesso, ma piuttosto il jazz nei club con mio fratello). Da bambini, i giochi che faceva con noi erano esercizi di solfeggio, così la musica è sempre stata una parte naturale della nostra vita. Un secondo linguaggio con cui comunicavamo.