Cari amici di OperaLife, quest’oggi abbiamo l’onore di intervistare il giovane baritono Jan Antem. Dopo aver iniziato a studiare tecnica vocale, Antem ha continuato a studiare e a perfezionarsi, prendendo lezioni da svariati insegnanti, fino ad arrivare ad esibirsi in alcuni teatri italiani e all’estero avviando una promettente e brillante carriera.
1) Benvenuto! Domanda iniziale di rito: cosa ti ha avvicinato al canto e all’opera lirica?
È stata l’opera “Turandot” e avevo otto anni! A scuola facevamo ogni estate un saggio teatrale e, quell’anno, la maestra di teatro decise di portare in scena la favola di “Turandot”. Mise le prime note dell’opera all’inizio della recita e l’ultimo coro alla fine. Questi due momenti bastarono per incuriosirmi e da allora ho iniziato a investigare cos’era l’opera e sono diventato un piccolo melomane. Poi ho frequentato per anni il Gran Teatre del Liceu, il teatro della mia città Barcellona, che mi ha permesso di vedere ed ascoltare dal vivo delle produzioni e cantanti favolosi.
2) Il primo debutto rimane per sempre nel cuore: il tuo com’è stato? Che emozioni hai provato?
Il primo debutto è stato nel 2018 come Marullo nel “Rigoletto OperaCamion” che il Teatro dell’Opera di Roma portò nelle piazze del Lazio. È stato molto bello avvicinare l’opera in zone dove forse non era mai arrivata prima. Comunque, il primo debutto in un teatro all’italiana al chiuso e con un ruolo più impegnativo (Don Alvaro) è stato a Pesaro con “Il Viaggio a Reims” dell’Accademia Rossiniana nel 2019. Lo ricordo con molta tensione, ma soprattutto con una buonissima adrenalina elettrizzante!
3) Avevi un altro sogno inizialmente o volevi intraprendere un’altra professione?
A me, sin da piccolo, è sempre piaciuto molto il mondo del teatro. Da bambino, oltre a fare teatro a scuola, ho giocato molto con un teatrino di cartone che conservava mio nonno. Per anni avevo detto di voler essere scenografo o regista, ma poi ho scoperto che avrei potuto avere una voce e mi sono indirizzato verso il canto. Ma non mi dispiacerebbe andare anche verso le scene e regie con gli anni. Perché no?