Siamo veramente felici di poter intervistare Hui He, soprano di fama internazionale che ha calcato i palchi più importanti del mondo. La incontriamo mentre è impegnata nella 65ma edizione del Festival Puccini di Torre del Lago, durante la quale debutterà nel ruolo di Mimì in La Bohéme di Giacomo Puccini.
1. Come e quando si è avvicinata allo studio della Musica? Quando è arrivato l’amore per l’Opera?
Stavo frequentando l’ultimo anno della scuola superiore e mi stavo preparando per andare all’università. Cantai una canzone cinese ad una cerimonia a scuola e la mia professoressa di matematica mi sentì. Lei aveva come vicino di casa un maestro di canto e facendomi i complimenti mi chiese se volevo andare a farmi sentire da lui, per vedere se si poteva fare qualcosa con la mia voce. Quelle parole accesero in me il fuoco, nonostante lo scetticismo di mio padre e della mia famiglia che era molto tradizionale e lontana dal mondo della musica e dello spettacolo. Andai dal maestro che mi disse (prima di ascoltarmi) che era troppo tardi per prepararmi a fare l’ammissione al conservatorio quell’anno. Avrei dovuto studiare con lui un anno e fare l’esame l’anno dopo. Poi mi ascoltò (cantai per lui una canzone cinese) e lui mi disse che se avessi studiato un mese con lui sarei entrata al conservatorio di Xi’an quell’anno stesso. Al conservatorio superai brillantemente tutti gli esami pur non conoscendo neanche il solfeggio. Forse un po’ di talento ce l’ho (ride). Nel 1990 sono entrata ufficialmente in conservatorio. La prima volta che ho ascoltato la lirica avevo 18 anni. Mi ricordo che era una registrazione de “La Bohème” con Mirella Freni. Non capivo questa musica, le parole, la storia, ma mi sono venute le lacrime e ho sentito dentro di me una grande emozione. Non capivo come potesse esistere una cosa tanto bella, che veniva dal cielo e non apparteneva a questa terra. Da quel momento si è acceso dentro di me un fuoco che mi ha portato a studiare moltissimo, anche facendo dei sacrifici. Perché nonostante il talento lo studio è necessario e fondamentale.
2. Come descriverebbe la sua voce?
La mia è una voce di soprano lirico-spinto tendente al drammatico e che è quindi capace sia di un canto lirico con tante sfumature, che di un canto imponente e di grande forza drammatica. La mia caratteristica speciale è quella di riuscire ad adattare la mia voce a personaggi diversissimi tra loro seguendo le emozioni della musica.
3. Opera preferita? Ha un autore che sente più affine a sé e alla sua vocalità?
Gli autori che sento più affini alla mia vocalità sono Verdi e Puccini, ma ho recentemente debuttato Adriana Lecouvreur e sono innamorata della musica di Cilea e di questo personaggio.