Siamo molto felici di essere nuovamente in compagnia di Francesco Meli, che abbiamo avuto occasione di intervistare agli inizi del nostro percorso. Artista incredibile, con una carriera già costellata di importanti successi, lo incontriamo reduce dal grandissimo trionfo di Tosca che ha aperto la stagione scaligera di quest’anno.
1. Buongiorno Francesco e grazie di essere ancora una volta qui con noi. Nella nostra prima chiacchierata siamo partiti dagli inizi, dai primi passi nel mondo dell’Opera, oggi, invece, vorrei partire dalla fine. Lo scorso 7 dicembre sei stato protagonista di Tosca alla Scala di Milano, una prima nella prima, nei panni di Mario Cavaradossi. Com’è stato aprire la stagione scaligera con un’opera così discussa? Che cosa hai provato?
Beh Tosca non penso sia un’opera molto discussa, forse un’opera molto famosa e difficile da mettere in scena. Difficile spiegare cosa si prova la sera del 7 Dicembre inaugurando la stagione del Teatro alla Scala, emozione, paura, senso di responsabilità e tanto tanto orgoglio.
2. Mario Cavaradossi faceva già parte del tuo repertorio anche prima della performance alla Scala. È un personaggio emblematico, impegnato, coraggioso, innamorato, leale. Molte sono le sfaccettature che rendono grande il protagonista di Tosca, come si fa ad interpretare un ruolo così completo? Che tipo di studio c’è dietro a livello psicologico e musicale?
Cavaradossi è in effetti un personaggio complesso e spesso trascurato, il miglior modo di studiarlo e di approcciarlo, secondo me, è quello di rifarsi il più possibile alla partitura, alle indicazioni che l’autore, Puccini, ci ha lasciato. In questo modo, forse, riusciamo a dare a Mario il suo vero carattere sia drammaturgicamente che musicalmente.
3. La Tosca di sabato 7 dicembre, oltre ad aver aperto la stagione alla Scala, è stata trasmessa in diretta televisiva catturando l’attenzione di quasi 3 milioni di telespettatori, record di ascolti, un vero trionfo. Com’è sapere di essere trasmessi in diretta nazionale? Ha inciso sulle tue emozioni prima e durante lo spettacolo?
La prima della Scala è la prima delle prime, come avete detto voi milioni di persone ti guardano da tutte le parti del mondo. Se devo pensare a che tipo di pressione possa mettermi questa situazione rispondo con molta sincerità e senza presunzione che uno spettatore o dieci milioni pesano allo stesso modo, io salgo sul palco ogni volta con la stessa responsabilità, indipendentemente dal numero di spettatori o dalla loro importanza.