Cari amici lettori di OperaLife, siamo lieti di incontrare Francesca Sassu. Nata a Sassari, Francesca ha studiato canto al Conservatorio della sua città natale e successivamente ha frequentato masterclass con cantanti e insegnanti di spicco come Raina Kabaivanska, Renato Bruson e Barbara Frittoli. Ha vinto il Primo Premio al Concorso Internazionale “A. Belli” del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto. Ha calcato molti teatri in Italia e all’estero; ha lavorato con grandissimi direttori come Riccardo Muti, Riccardo Chailly, Gianandrea Noseda, Carminati, Ciampa, Fogliani e importanti registi come Ronconi, De Ana, la Fura Dels Baus, Carsen.
- Benvenuta Francesca! Come ti sei appassionata alla musica e come sei arrivata al canto lirico?
Sono sempre stata appassionata di musica; già giovanissima amavo molto cantare sopra la voce di Withney Houston! Poi, a 15 anni, ho iniziato a cantare in un coro polifonico di Sassari e l’anno successivo a studiare in Conservatorio: avevo una voce naturale e la passione per il canto è cresciuta in me piano piano, sentivo che quella era la mia strada.
- Quali insegnamenti e cos’ha significato per te lavorare così giovane con il maestro Riccardo Muti?
Lavorare con il Maestro Muti era un grande privilegio, un sogno che si è presto avverato! Ho studiato per molti anni con Barbara Frittoli e spesso, durante le lezioni, lei raccontava come si svolgevano le prove delle produzioni dirette dal Maestro. Poi, quando ho lavorato direttamente con lui, mi ha insegnato una forma mentis di approccio allo spartito e al libretto, l’importanza dell’articolazione della parola legata alla musica e ad onorare sempre ciò che il compositore ha scritto. Insegnamenti preziosissimi che fanno ormai parte di me.
- Violetta e il tuo debutto in questo personaggio nella famosa Traviata veneziana. Che ricordo hai di quell’esperienza? Cosa ti ha lasciato e cosa ti lascia tuttora Violetta?
Ho un ricordo meraviglioso di Traviata al Teatro La Fenice di Venezia. L’allestimento firmato da Robert Carsen, al quale sono molto legata, è concettualmente molto profondo e necessità di grandi doti attoriali e forte personalità. Ogni volta che interpreto Violetta è una nuova sfida, una continua ricerca – non solo musicale ma anche psicologica – alla scoperta di nuove sfumature e nuovi approfondimenti.