Siamo onorati e felicissimi di poter intervistare un astro del firmamento lirico internazionale, dotata di monumentalità artistica e vocale, il cui spazio può cedere solo alla sua bellezza di donna: il soprano Francesca Patanè.

 

  1. Prima di tutto le domande di rito: come ti sei avvicinata allo studio del canto? Era inevitabile avendo nella famiglia grandi musicisti come tuo padre, M° Giuseppe Patanè, e il nonno, M° Franco Patanè?

Innanzitutto buongiorno a tutti e grazie per il vostro interessamento. Allora, sarà buona cosa specificare che non solo da parte di mio padre avevo dei geni incredibilmente validi dal punto musicale, ma anche che la voce l’ho ereditata da mia madre Rita Saponaro Patanè, grande soprano e grandissima insegnante di canto (è stata, tra le altre, anche l’insegnante di Aprile Millo). Ergo, con questi presupposti era fatale dover cantare….

  1. Quali furono i tuoi mentori e i tuoi insegnanti? Che ricordo hai di loro?

Innanzitutto mia madre Rita ma anche, e soprattutto, l’aver frequentato fin da piccola il Gotha del gran mondo del teatro lirico (tutti i grandissimi nomi tipo Di Stefano, Pavarotti, Freni, Ghiaurov e tanti altri che provavano le parti con mio padre), unitamente però ad un mio fiscalissimo e volitivissimo lavoro introspettivo della ricerca di una buona tecnica tutta italiana.

  1. Si legge di te che sei sempre stata una donna e una ragazza col mondo in mano, padrona delle lingue e con la testa sulle spalle… ti rivedi in queste descrizioni?

Assolutamente sì. Ho fatto tanti lavori prima di iniziare la carriera, quali la modella, l’interprete financo l’aiuto regista e stavo anche per entrare nel mondo del cinema con la C maiuscola, dato che mi aveva scelto, ad appena 23 anni, Scorsese per interpretare il film, come Maddalena, “L’ultima tentazione di Cristo”…

 

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