Bentrovati amici di OperaLife, quest’oggi, abbiamo il piacere di intervistare il talentuoso soprano, Francesca Maionchi. La giovane, dopo aver conseguito una laurea in canto lirico ed un diploma accademico al Conservatorio con il massimo dei voti, inizia la sua specializzazione partecipando a masterclass con importanti artisti come Rosa Feola, Marco Balestri e Sergio Vitale.
In seguito al suo percorso formativo, la cantante si aggiudica diversi premi importanti, che la porteranno nei teatri più famosi al mondo.
Benvenuta Francesca! Partiamo dal principio: com’è nato il tuo interesse per la musica ed in particolare per il canto lirico?
Vi ringrazio molto per questo gradito invito.
Diciamo che ho sempre avuto interesse per l’arte in genere: all’età di cinque anni ho iniziato lo studio della danza classica fino all’età di tredici anni. A scuola il mio insegnante di arte mi consigliava il liceo artistico, perché sosteneva che avessi un bel gusto artistico nel disegnare e nel dipingere. Ai tempi della scuola media e del liceo scientifico mi sono dilettata anche nella scrittura di poesie e sono stata più volte vincitrice di concorsi.
La musica è una forma artistica che ho sempre respirato in casa, poiché mia madre ha fatto studi pianistici ed ha sempre ascoltato musica classica. Quando eravamo bambini ha provato ad avvicinare me e mio fratello allo studio del pianoforte.
All’età di quattordici anni, dopo aver avuto un approccio più o meno importante con varie forme artistiche, ho iniziato lo studio del canto, prima del canto pop e successivamente del canto lirico. È stata una bellissima scoperta e mi sono appassionata a questa arte che nel tempo mi ha dato tante soddisfazioni regalandomi grandi emozioni.
Il primo debutto rimane per sempre nel nostro cuore: com’è stato il tuo?
È vero, il primo debutto rimane per sempre nel nostro cuore! Per me è stato un sogno ad occhi aperti. Aver avuto la possibilità di interpretare il ruolo di Mimì nell’opera “La Bohème” di Giacomo Puccini (la mia opera preferita) nel teatro della mia città, Lucca, che è anche la città del Maestro, è stato un grande privilegio.
Era il 7 ottobre del 2017, avevo ventitré anni e ricordo ancora l’emozione e l’adrenalina di quel momento come se fosse avvenuto ieri. È stato un evento del Puccini World Festival, che ha riscosso un grande successo e per il quale Sky Arts Internazionale ha realizzato un documentario.
Ero contornata dall’affetto della mia famiglia e delle persone a me care che hanno visto la mia nascita e crescita artistica e che tutt’oggi mi seguono e sono orgogliose del mio percorso.