Siamo felici ed entusiasti di intervistare oggi, per gli amici lettori di OperaLife, il mezzosoprano Francesca Di Sauro. Vincitrice di importanti concorsi internazionali di canto come il 6° Concorso internazionale di canto lirico “Franca Mattiucci”, nell’ambito del quale ha vinto i premi come “Miglior giovane” e “Migliore interpretazione”, e il 1° premio al concorso internazionale di canto lirico “Beppe De Tomasi”. Nel gennaio 2018, al 69° Concorso As.Li.Co. per giovani cantanti lirici, vince il ruolo di Carmen per la 22esima edizione di “Opera Domani”, esibendosi in tournée in Italia e all’estero. Ha lavorato con direttori come Riccardo Muti, Daniel Oren, Ottavio Dantone, Carlo Rizzi, Michele Spotti, Alexander Frey, Vladimir Ovodok e calcato i palchi dei più grandi teatri come Teatro alla Scala, Arena di Verona, Teatro Regio di Torino, nei teatri del circuito lombardo (Sociale di Como, Grande di Brescia, Ponchielli di Cremona, Fraschini di Pavia, Sociale di Bergamo), Teatro Regio di Parma, Festspielhaus di Bregenz, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e Belcanto Opera Festival di Wildbad. Oggi è qui con noi per raccontarci la sua carriera in ascesa. 

1) Qual è stata la scintilla che ha acceso il tuo interesse per la musica e successivamente la passione per il canto? 

Ciao a tutti e grazie, in primis, per questa intervista. Da che ho memoria ho sempre cantato sin da bambina. In casa mia ricordo sempre tanta musica, ma mai l’opera. Quella è venuta per caso: facevo parte di un coro di voci bianche alla scuola elementare e il maestro di quel coro mi suggerì un giorno, avrò avuto 12 anni, di ascoltare un’opera. Mia madre mi regalò un DVD de “La Bohème”, scelto un po’ a caso. Rimasi folgorata e decisi che avrei voluto vivere di quella musica ed eccoci qui oggi.

2) Dicono che il primo debutto non si scorda mai: ce lo puoi raccontare? Quali sono state le sensazioni, emozioni e paure? 

Vero, del mio primo debutto ricordo anche la data precisa: 14 febbraio 2018, la festa degli innamorati, di certo non un caso. Il mio primissimo debutto in un teatro d’opera è stato con “Carmen”, al Teatro Sociale di Como, nel ruolo del titolo, nella riduzione per OperaDomani. Ricordo precisamente l’emozione del teatro pieno di bambini, di quell’energia particolare, sinceramente partecipata, quell’attenzione e quella magia che solo i bambini sanno generare. Mi ricordo una grande gioia e una grande sorpresa nel vedere quanto trasporto coinvolse quella platea.

 

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