Soprano, classe 1989 e nata a Cesena, ha studiato all’Istituto Musicale Angelo Masini di Forlì. Nel 2015 ha partecipato al progetto Young Singers del Festival di Salisburgo. Ha debuttato alla Scala di Milano nel ruolo della protagonista dell’Anna Bolena di Donizetti nel 2017. Alla Scala ha anche cantato Musetta ne La bohème e nel 2019. Ha debuttato al Metropolitan Opera di New York come Donna Elvira nel 2019.

 

  • Benvenuta tra noi! La nostra prima grande curiosità riguarda come tutto è iniziato: qual è stata la scintilla che ha acceso il tuo interesse per la musica e successivamente la passione per il canto?

Da piccola ero iscritta alla classe di pianoforte nell’istituto musicale della mia città e mia mamma racconta che già a sette anni tornavo a casa dalle mie lezioni esprimendo il desiderio di voler studiare canto, ricordo che ero affascinata dalle voci dei cantanti provenienti dalle aule a fianco. A sedici anni poi ho deciso di iscrivermi alla classe di canto dello stesso istituto: da lì la mia passione per l’opera è diventata sempre più grande, iniziai a comprare i primi cd e i primi spartiti e fin da subito sperai di poter fare del canto e dell’opera lirica la mia professione.

 

  • Dicono che il primo debutto non si scorda mai: ce lo puoi raccontare? Quali le sensazioni, le emozioni e le paure?

Il mio debutto è stato nel 2014 dopo aver vinto il concorso AsLiCo per il ruolo di Donna Elvira nel Don Giovanni di Mozart. Ero molto emozionata e allo stesso tempo molto felice che fosse arrivato un momento così tanto atteso in seguito a tanti anni di studio! Mi ritengo fortunata perché fu per me un inizio ideale, nel cast eravamo molti giovani e sono nate delle belle amicizie che durano tutt’ora, durante l’anno precedente avevamo tutti partecipato a masterclasses mirate a farci arrivare ben preparati all’inizio delle prove. Soprattutto ho avuto la fortuna di iniziare il mio percorso con un grande regista come Graham Vick che è stato una grande maestro per me e ha lasciato un’impronta fondamentale nella mia interpretazione dei ruoli mozartiani sopratutto. Potrei osare dire di non aver provato paure, proprio perché la preparazione e il clima in cui eravamo avevano creato la situazione perfetta per far sì di affrontare il debutto nel modo più felice!

 

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