Ci troviamo in compagnia della grandissima Eleonora Buratto, soprano affermato in tutto il mondo e che, grazie alla sua bravura, ha conquistato i palcoscenici dei teatri più importanti. È davvero un piacere intervistare un’artista ed un’amica come lei.

1. Qual è il tuo primo ricordo legato alla musica?
Di me bambina che giocavo a fare la cantante, prendevo il cacciavite dal laboratorio di papà e fingevo che fosse un microfono. Ho un’altra foto, sono all’impiedi sul seggiolone, pronta per cantare per la mia mamma che, prontamente, mi fotografa. È una foto che mi è molto cara, mi fa piacere se la pubblicate!

2. Come ti sei avvicinata al canto?
Da bambina, come ho detto, cantando le canzoni dei cartoni animati. Da adolescente, proprio per il piacere di cantare. E cantavo di tutto, soprattutto pop, partecipando anche ai concorsi canori di paese.

IMG 2318 13. Come avviene la preparazione di un nuovo ruolo che devi affrontare?
Dipende dal ruolo, se non lo conosco per niente inizio studiando la partitura e poi ascoltando l’intera opera sempre con la partitura davanti. Se invece conosco già l’opera, vado dritta allo studio del ruolo, musica e parole, approfondendo anche il testo per comprendere il carattere del mio personaggio e le relazioni con gli altri protagonisti.

4. Un ricordo legato al tuo debutto e qual è quello che ricordi con più emozione.
Il mio debutto fu nel ruolo di Susanna ne Le nozze di Figaro nel 2007, dopo avere vinto il Concorso Belli di Spoleto. Impressionai il regista e il direttore, entrambi non credevano che fosse il mio debutto per la sicurezza che trasmettevo e per la naturalezza sul palcoscenico Non so dire quale sia stato il più emozionante, ce ne sono davvero tanti. Sicuramente il più significativo è legato alla telefonata che ricevetti dopo due giorni dalla seconda audizione con il M° Muti, nella quale mi confermarono il ruolo di Susanna ne I due Figaro. È stata una seconda partenza, dopo un periodo di crisi durante il quale stavo per decidere di smettere e di riprendere i miei studi alla facoltà di Farmacia.

5. Proprio tanti di questi sono legati al Maestro Muti: cosa significa lavorare con lui?
Studiare e cantare con il M° Muti significa arricchirsi grazie alla sua immensa preparazione ed esperienza, migliorarsi sempre, continuando a crescere. È un Maestro che stimola la voglia di apprendere e di approfondire la musica.

6. A quali ruoli ti senti più legata e perché.
Sono legata a molti ruoli, forse più di tutti a quello di Mimì. L’ho sognato per anni e oggi, a poco più di un anno dal mio debutto (avvenuto al Gran Liceu di Barcelona nel giugno 2016, ndr.) mi ha regalato enormi soddisfazioni proprio in occasione del debutto italiano. Ho iniziato con Mimì il mio 2018, al San Carlo di Napoli. È stato travolgente, con importanti riconoscimenti dalla critica.

7. È molto importante avere persone che ti sostengono. Chi è il tuo/a grande fan?
Sì, è importantissimo. Tutte le persone che mi sono più care, i miei familiari, formano il mio primo e più accanito fan club!

8. Qual è l’artista vivente che stimi di più e quale mito del passato è per te fonte d’ispirazione?
Sicuramente Anna Netrebko, ha una voce straordinaria della quale ha saputo rispettare e agevolare lo sviluppo, è una grande artista. Ma nel mio cuore c’è un posto da sempre riservato a Daniela Dessì, artista immensa. I miei miti del passato sono tanti, soprattutto Callas, Tebaldi, Caballè, Ricciarelli, Dimitrova e Freni.

9. C’è un personaggio che ami e a cui sei affezionata ma che non fa parte del tuo repertorio?
Amo alla follia Leonora del Trovatore, per ora non fa parte del mio repertorio, ma è un segno nel cassetto… tempo al tempo.

Eleonora Buratto foto di Silvia Lelli 2017 1

10. Come definiresti la tua voce? E cosa vuol dire per te essere artista?
Provo a farlo: sono un lirico puro, cerco di cantare sempre con linee morbide e piene, senza tralasciare dinamiche, colori ed espressioni. Essere artista significa non dare nulla per scontato, rispettare la voce e la propria carriera, diventare grandi tenendo i piedi per terra.

11. Ti abbiamo visto partecipe di un flash mob organizzato dal Teatro La Scala insieme a Vittorio Grigolo che abbiamo intervistato la settimana scorsa. Cosa ne pensi di questo genere di iniziative? Come ha reagito il pubblico dell’aeroporto?
Penso che siano belle e utili, dovrebbero essercene di più. La curiosità che suscitano produce sempre qualcosa di buono, come nuovi amanti dell’opera.

12. Quale consiglio ti senti di dare ai giovani che si avvicinano al mondo del canto e dell’Opera?
Di non avere fretta, di studiare e di non pensare mai di aver finito, di non perdere energie invidiando i percorsi degli altri perché ognuno ha il suo, di essere sempre professionali e di rimanere umili.

13. Quali saranno i tuoi prossimi impegni?
È l’anno rossiniano, perciò la Petite Messe Solemnelle a Vienna, lo Stabat Mater al Parco della Musica e un recital al Rossini Opera Festival. In mezzo, Le nozze di Figaro a Verona, Donna Anna all’Opera di Liegi e a seguire il debutto al Covent Garden. Infine, due ruoli meravigliosi che debutterò, Elettra nell’Idomeneo e Luisa Miller. Un equilibrio tra sinfonismo e opera che corrisponde alla mia natura e al mio desiderio di crescere evolvendomi.

Ringraziamo di cuore Eleonora, artista di grande spessore, per il tempo che ci ha concesso è stato davvero un piacere fare insieme questa intervista!

Lavinia Soncini