Classe ‘1983, eclettica, poliedrica e dal sorriso smagliante, Dorothée Gilbert è étoile dell’Opéra de Paris dal 2007. D’origine spagnola da parte materna, ha danzato i maggiori ruoli del repertorio dell’Opéra: da Nureyev a Balanchine, da Cranko a Neumeier. Nel 2006 ha ricevuto il Premio Massine a Positano.
Carissima Dorothée, è un piacere averla qui. Quando era bambina, ci fu un evento particolare che l’ha fatta appassionare a questa meravigliosa arte?
Andai a vedere un balletto nella capitale di Tolosa all’età di 10 anni. Era “Giselle”, seppi dopo che a ballare quel giorno erano Manuel Legris e Noella Pontois.
Quando lo spettacolo finì, rimasi così stupita che chiesi ai miei genitori: “ma possiamo fare della danza il mio lavoro?” e loro hanno detto di sì e io ho risposto: “Bene, è quello che voglio fare”.
È entrata alla Scuola di Ballo dell’Opéra di Parigi al secondo tentativo. Sono stati anni difficili? Che ricordi ha?
Sono stata molto triste quando non fui presa all’età di 11 anni, ma eravamo andati lì con uno spirito molto da dilettanti. Andai allora da un’insegnante a Biarritz che ha portato molti dei suoi studenti a scuola di danza e mi ha dato un intero elenco di cose su cui lavorare come la flessibilità, la rotazione esterna. Sono tornata a Tolosa e ho fatto un anno intero seguendo il doppio corso, orari flessibili ed esterni e lezioni private in più, ho lavorato molto sui miei difetti e fui riportata l’anno successivo alla scuola di danza.