Siamo felici ed entusiasti di intervistare oggi, per gli amici lettori di OperaLife, il tenore Diego D’Auria. Insegnante presso il Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Como, ha brillato sui più grandi palchi internazionali collaborando con i più grandi artisti a livello mondiale.
- Come ti sei avvicinato allo studio dell’opera lirica?
Io appartengo a una famiglia di musicisti amatoriali che non facevano musica classica. Mio padre suonava il banjo e la batteria, per cui io a casa mia ho sentito moltissima musica, ma ho sentito per esempio Beniamino Gigli cantando “Mamma” e non cantando Trovatore o Cavalleria. Quando frequentavo il liceo il mio direttore del coro era anche il direttore del coro della cittadina dove abitavo. In quel periodo facevano “La bohème” e “Don Pasquale”, avevano bisogno di tenori e io cantavo nel coro. Ho fatto il Parpignol all’età di 17 anni. È così che mi sono avvicinato all’opera lirica.
- Con quale opera hai debuttato? Avevi già altre esperienze di palcoscenico?
Ho cantato diversi ruoli tra i 18 e i 21 anni come per esempio il Borsa di “Rigoletto”, il Ruiz del “Trovatore”, il Gastone della “Traviata”. A 22 anni ho poi debuttato con il “Così fan tutte” interpretando il ruolo di Ferrando.
- Quali furono i tuoi mentori e quali loro insegnamenti porti nel cuore?
Il mio primo maestro di canto fu Horacio Amauri. Dopo di che ho trovato per mia fortuna diversi tenori che mi hanno aiutato e dai quali io ho cercato di prendere quello che per me era utile, perché per me il cantante deve essere molto selettivo. Il nostro compito come cantanti è prendere quello che ci serve e lasciare quello che non ci serve. A me ha aiutato particolarmente Alfredo Kraus che mi ha insegnato la respirazione costo-diaframmatica tanto apprezzata da Lauri Volpi. Mi è servito molto aver avuto vicino Pavarotti, avendo lavorato insieme al grande Maestro nella preparazione della Favorita al Teatro La Fenice di Venezia. Per finire il Maestro Pier Miranda Ferraro mi aiutò quando feci il cambiamento da tenore leggero a tenore lirico-lirico spinto.