Siamo felici ed entusiasti di intervistare oggi, per gli amici lettori di OperaLife, il direttore artistico dell’Oper im Steinbruch Daniel Serafin. Si è diplomato in musica a Vienna, la sua città natale. Il suo repertorio operistico da baritono spazia dai classici alle opere moderne. Ha lavorato con registi di rilievo come il Premio Oscar Maximilian Schell, Ferruccio Soleri, Volker Schlöndorff, Helmuth Lohner e il leggendario Otto Schenk.
Prima di essere un direttore artistico sei anche un bravissimo cantante di fama internazionale. Qual è la scintilla che ti ha fatto avvicinare al canto lirico?
Immagino che sia stata la mia famiglia a portarmi alla musica, dato che mio padre era un rinomato cantante d’opera e di operetta e la musica classica e l’opera mi hanno accompagnato sin da quando ero bambino. Sono molto felice e grato di poter usare la mia esperienza come ex cantante d’opera per offrire a giovani aspiranti cantanti e talenti un trampolino di lancio nel mondo dell’opera.
Cosa ti ha spinto, successivamente, a intraprendere la carriera di Direttore Artistico?
Essere un artista, soprattutto essere un cantante d’opera, può essere un lavoro impegnativo oltre che rischioso. Già in giovane età avevo il desiderio oltre ad essere un cantante lirico anche di essere un dirigente d’azienda. Pertanto, dopo la mia laurea in musica, ho conseguito la laurea specialistica in amministrazione della gestione culturale presso la Juilliard School di New York. Da quando ho interrotto la mia carriera attiva di cantante nel 2016, tutta la mia attenzione è stata rivolta all’amministrazione delle arti e degli affari. Oltre ad essere il direttore artistico dell’Opera nella Cava sono coinvolto in diversi progetti artistici, ad esempio la Viennese Opera Ball di New York e il consiglio di amministrazione della U.S. Austrian Chamber of Commerce.