Oggi la famiglia di OperaLife ha la fortuna di incontrare un cantante estremamente talentuoso e apprezzato in tutto il mondo. Dalla vocalità morbida e raffinata, ha fatto suo il repertorio belcantistico della prima metà dell’Ottocento, portando in scena diversi personaggi di Donizetti, Bellini e Verdi. Intervistiamo oggi il tenore spagnolo Celso Albelo!

 

  • Innanzitutto vorremmo chiederti come è nata la tua passione per la musica: come ti sei avvicinato al mondo dell’opera?

Nelle Isole Canarie c’è un folklore molto forte, da ragazzini quasi tutti suonavamo la chitarra. Mi piaceva molto cantare le canzoni tradizionali, ma rimanevo afono molto facilmente, quindi ho pensato di iniziare a prendere lezioni di canto per risolvere questo problema. Pilar Castro è stata la mia prima professoressa di canto. Lei mi ha messo davanti il metodo Vaccaj. Quando l’ho visto non ero interessato al canto italiano, ma una volta mi ha fatto sentire un CD di Beniamino Gigli, che mi ha fatto appassionare. Poi ho imparato solfeggio e armonia.

 

  • Tra i nomi dei tuoi insegnanti spicca quello di Carlo Bergonzi, una delle voci tenorili più note del Novecento. Che ricordi hai di questo importante Maestro?

Carlo Bergonzi lo conobbi al concorso “Renata Tebaldi” a San Marino. Il concorso non era andato per niente bene, ma Bergonzi era in giuria e si è interessato alla mia voce. Da lì sono entrato nella sua Accademia, dove ho conosciuto anche Nello Santi.

Bergonzi insegnava sempre, non solo nel momento della lezione, ma anche quando mangiavamo e stavamo insieme. Nelle sue parole c’erano sempre indicazioni importanti per un cantante, ancora di più per me che sono tenore. Era un Maestro con la “M” maiuscola.

Sicuramente un cantante del secolo scorso, lui stesso diceva che le voci di oggi sono tante, ma spesso si ha fretta di arrivare a destinazione e avere successo. Questo non riguarda solo i cantanti, ma tutto il sistema operistico. Mi ha insegnato ad avere pazienza, anche nell’avvicinamento ad alcuni ruoli e a dare importanza alle parole, cosa che nel repertorio verdiano è particolarmente importante.

 

  • Il tuo repertorio si svolge attorno ai ruoli belcantistici. Quali caratteristiche deve avere una voce per affrontare ruoli vocali così complessi?

Io ho debuttato in Italia nel 2006, ma già da prima cantavo Puritani, Guillaume Tell. Ormai sono vent’anni che canto questo repertorio e non ho mai avuto problemi vocali.

La verità nel canto per me è questa italianità, arcate ampie nella voce e nel fraseggio.

 

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