Siamo felici di avere con noi una delle poche donne con un posto di rilievo nel mondo musicale italiano. Fondatrice dei progetti più riusciti nel campo operistico come Verdi Off e Opera Education, un’attenzione verso i giovani che l’ha sempre fatta riconoscere.

 

  1. Partiamo dall’inizio: perché ti sei avvicinata al mondo della musica e del teatro?

La mia passione per il teatro è nata sicuramente in casa, mia madre ci faceva giocare ad interpretare Shakespeare e quando i miei genitori hanno visto che ero recettiva hanno iniziato a portarmi a teatro. In seguito, ho frequentato la Scuola Paolo Grassi “parola e ricerca” e da lì ho cercato di applicare il senso civico e la ricerca artistica, mai fine a se stessa nel teatro, ed è ancora oggi quello che provo a fare.

 

  1. Hai avuto la possibilità di essere al vertice di As.Li.Co; cosa ti porti come bagaglio di quel progetto?

Mi porto dentro da questa esperienza bellezza, energia e la necessità di lavorare con i giovani e sui dettagli. Credo che mi abbia dato un grande focus a dare positività ai giovani e una voglia di mettersi sempre in discussione. As.Li.Co. è indipendente e quindi ha una grandissima forza di esprimersi liberamente in ogni scelta.

 

  1. Ti occupi del Management Culturale, cosa credi che manca a livello comunicativo, legato al mondo del teatro, nella cultura oggi?

Credo che manchi fermarsi a ripensare, bisogna essere pronti a ribaltare le carte in tavola. Manca, a mio avviso, libertà di sbagliare, avere coraggio. Credo che oggi abbiamo troppi condizionamenti e dovremmo dare spazio ai creativi.

 

LEGGI TUTTO L’ARTICOLO SUL MAGAZINE!