Siamo felici ed entusiasti di intervistare oggi per gli amici lettori di OperaLife il soprano Barbara Massaro. Inizia la sua formazione nel Coro di Voci Bianche del Teatro alla Scala, per poi proseguire gli studi presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. È vincitrice di diversi concorsi come il Concorso Lirico Assami e il Concorso AsLiCo. Si è esibita inoltre in diversi prestigiosi palcoscenici: dall’Arena di Verona al Teatro lirico di Cagliari partecipando a diversi festival quali il Festival della Valle d’Itria e il Glyndebourne Festival.
Come ti sei avvicinata al mondo dell’opera lirica?
Intanto vi ringrazio molto per questo invito!
L’opera lirica è entrata per caso nella mia vita: non arrivo da una famiglia di musicisti ma canto più o meno da sempre. Da piccola prendevo ispirazione da ciò che mi circondava: cartoni animati e soprattutto cantautorato italiano: sono cresciuta a pane, Zucchero Fornaciari e Celentano, i preferiti dei miei genitori. Poi è arrivata Giorgia che amo alla follia!
È solo grazie alla sensibilità della mia famiglia che questo mio dono si è concretizzato in ciò che sono oggi: a sei anni mi hanno iscritta al Coro del Comune di Milano perché vivessi il canto come una passione condivisa con chi lo amava quanto me (o forse perché non ne potevano più di sentirmi cantare a tutte le ore!). In ogni caso il loro istinto non ha fallito: hanno capito prima di tutti che quando cantavo non solo ero felice, ma ero la Barbara più felice che potesse esistere.
Quanto è stata importante per te la tua esperienza presso il Coro di Voci Bianche del Teatro alla Scala? Quali insegnamenti porti con te?
Il Coro di Voci Bianche mi ha cambiato la vita e raccontare in poche righe un percorso che ho iniziato a dieci anni e terminato a diciotto sarebbe davvero impossibile poiché è un capitolo che racchiude molti dei miei ricordi più belli. Un periodo che mi ha forgiata, educata e preparata a ciò che poi è diventato il mio percorso lavorativo: senza saperlo ho affrontato una palestra musicale, didattica e artistica senza precedenti, lavorando con direttori e registi di prestigio internazionale. Ho imparato sin da piccola a vivere il palcoscenico come un luogo che protegge, coccola e nel quale se lavori con gioia comunichi qualcosa di vero non solo agli altri ma soprattutto a te stesso. Non ringrazierò mai abbastanza i Maestri Bruno Casoni, Alfonso Caiani e Marco De Gaspari: mi hanno insegnato tutto ciò che serve per essere professionisti e professionali, senza mai tradire la Musica. L’insegnamento più grande che porto con me è ricordarmi sempre di essere dentro a quello che sto cantando. E di vivere ogni produzione e ogni palcoscenico con la naturalezza, la spensieratezza e la follia che avevo a otto anni.