Siamo felici di intervistare Arturo Chacon Cruz, tenore messicano considerato uno dei tenori di punta del momento.

1. Come e quando si è avvicinato allo studio della Musica? Quando è arrivato l’amore per l’Opera?
Io ho cominciato a cantare da molto piccolo, ero innamorato della musica vernacola messicana, soprattutto per le canzoni che mio zio (cantante di mariachi) cantava. Avevo sei anni la prima volta che ho vinto un concorso di canto. Ma è stato ai 17 anni che ho scoperto l’opera e la musica lirica, quando mia madre mi ha mandato (forzato) a studiare canto per imparare la disciplina. Subito mi sono trovato in un mondo di sogni e di musica strepitosa che mi è piaciuta tanto ed ho deciso a quel punto di cambiare la mia vita e dirigermi verso la strada della lirica.

2. Come descriverebbe la sua voce?
Penso di avere una voce molto flessibile e adatta a vari stili, sia musica francese del periodo romantico, che bel canto, Verdi, Puccini e tra pochi anni, spero, il verismo. Molta gente è d’accordo che la mia voce è facilmente riconoscibile, e che possiamo chiamare il tipo di vocalità un tenore lirico forte, con “la lacrima nella voce”.

3. Un autore che sente più affine a sé?
I top tre sarebbero Verdi, Puccini e Massenet. Ma questo non vuol dire che Donizetti o Gounod non mi facciano impazzire. Trovo che cantando diversi autori, imparo diverse maniere di cantare, esprimermi e sfumature che non pensavo di avere “in tasca”.

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