OperaLife oggi incontra con grande piacere Antonio Desiderio. Laureato in giurisprudenza, con un passato di pianista accompagnatore alla danza, ha deciso di intraprendere un percorso insolito quanto affascinante: quello di Artist Manager italiano per ballerini e cantanti di calibro internazionale. Scopriamo insieme a lui un inedito dietro alle quinte dei diversi aspetti riguardanti il mondo della danza e della lirica.

 

  1. Siamo sempre curiosi di partire dalle origini. Com’è nata la sua passione per la musica e com’è arrivato poi ad intraprendere la carriera manageriale?

Nutro la passione per la musica, la danza, la lirica ed il teatro in ogni sua forma da sempre. Fin da bambino ho sempre avuto una grande attitudine per la musica. Mio padre era un dipendente del Teatro Dell’Opera di Roma e fin da piccolo ho assistito ad opere, concerti e balletti. Era per me normale andare gran parte del week end ad assistere a spettacoli dal vivo e questo sicuramente ha creato una base di interesse e curiosità che lentamente sono venuti fuori. Devo lo studio del pianoforte ad un incontro privato che la mia insegnante di musica delle scuole medie ebbe con i miei genitori, esortandoli caldamente a farmi studiare uno strumento. Mio padre mi chiese quale strumento mi piacesse e io risposi immediatamente: il pianoforte. A seguito di studi fondamentali, mi sono specializzato nella tecnica pianistica di accompagnamento per la danza, basata principalmente sull’improvvisazione, lavorando come pianista giornalmente nei principali studi professionali di Roma (mia città natale) contemporaneamente ai miei studi di Giurisprudenza. Al termine degli studi ho cominciato a lavorare come segretario artistico di un cantante lirico e da lì a poco ho cominciato a muovermi in questo settore fino ad agganciarmi anche al settore della danza.

 

  1. In che cosa consiste nello specifico essere un manager di lirica e di danza?

Mi capita spesso di rispondere a questa domanda e non mi stancherò mai di dire che questa è una figura molto complessa, piena di varie sfaccettature andanti dall’aspetto fiscale, legale, economico e project management. La figura ha di sicuro una base imprescindibile di responsabilità e preparazione, la prima nei confronti dell’artista che si rappresenta, la seconda per svolgere al meglio il proprio lavoro e che a mio parere è infinita. Aggiornamenti e continue evoluzioni devono essere sempre vive e in costante sviluppo.

 

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