- Partiamo dall’inizio; come nasce il tuo amore per l’opera?
Il mio amore per l’opera è iniziato nella scuola musicale. A 16 anni ho iniziato a studiare canto perché mi dissero che avevo una voce grande e avrei dovuto coltivare la mia estensione molto ampia studiando l’opera e così ho fatto. Ricordo ancora quale fu la mia prima opera: “Otello”, un’emozione che ricordo ancora oggi.
- Alcune biografie raccontano che hai iniziato a lavorare come donna delle pulizie al Teatro Mariinskij, questa storia è vera?
[sorride] Certo che è vera. Io non iniziai a lavorare lì come donna delle pulizie per una motivazione economica, ma perché volevo essere lì, in teatro, vedere come funziona questa macchina gigantesca. Era un modo per me di vedere il balletto, il sinfonico e certamente l’opera. Questo essere sempre a teatro mi ha permesso di vederlo a 360°.
- In questi anni hai interpretato le più grandi eroine d’opera, ce n’è una che ti è rimasta particolarmente impressa?
È difficile dirne una, ho provato a cantarle tutte ma non ci sono riuscita [ride]. Saranno più di 500 ruoli, passando da Bach, Händel, Mozart, Puccini, Verdi… Delle donne di Mozart amo molto Donna Anna, di Massenet Manon e Giulietta, poi mi piace molto Lucia di Lammermoor, Anna Bolena che è una delle più difficili, e i miei ruoli di oggi come Manon di Puccini e Turandot. Ne amo davvero molte di tutte queste eroine.