Siamo felici di intervistare un’altra amica di OperaLife, la nostra prima copertina, e ad un anno dall’uscita del primo numero del Magazine, tutto sembra diverso, più formale, ma no! Noi vogliamo fare due chiacchiere con Anita il mezzosoprano e con la donna che è fuori dal palco.

1. Raccontaci qualche produzione di quest’anno che ti porti in modo speciale nel cuore.

Devo dire che c’è una produzione speciale che mi sta a cuore moltissimo. È la primissima produzione del 2019. “Adriana Lecouvreur” di David McVicker del Metropolitan Opera. Abbiamo fatto la Prima il 31 Dicembre 2018 e abbiamo celebrato il primo giorno del 2019 con questa produzione spettacolare. Classica, bellissima e veramente memorabile! Sono felice che il mio debutto nel ruolo di Principessa di Bouillon sia avvenuto proprio in questa produzione. (Avevo fatto la principessa una volta nel 2011, versione concerto con Jonas Kaufmann e Angela Georghiu).

2. Sei stata considerata la Carmen per eccellenza. Questo come ti fa sentire? Ti senti un po’ Carmen nella vita?

No, non mi sono mai sentita Carmen nella vita. Anzi, sono totalmente diversa da lei. Direi anche che non mi comporterei mai in modo così poco intelligente [sorride]. Ma lei è una donna moderna, forte, piena di paure ma allo stesso tempo coraggiosa come pochi. La ammiro e la amo profondamente come personaggio. Tutt’ora dopo tutti questi anni cerco di capirla fino in fondo, ma credo che il suo fascino è proprio questo, che non riesci mai a capirla fino in fondo! Neanche lei stessa forse sa chi è!

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