Siamo circondati da paesi che, giustamente, ritengono l’arte una componente centrale per lo sviluppo di società e individuo, sostengono il valore e il potere che la cultura generi un impatto positivo sulla comunità. Ma in Italia, paese culla di uno dei patrimonio artistici e culturali più importanti al mondo, cosa ne pensa il nuovo governo?
Sapere che tra i 26 punti del nuovo programma di governo solo si accenna di patrimonio e istituzioni culturali non è rassicurante. Precisamente, il testo riporta: “le identità culturali e le tradizioni locali […] valorizzando la ricchezza del nostro patrimonio naturale, storico, artistico“.
Nonostante sia ampiamente riconosciuto che la Cultura genera grandi ritorni per l’economia (precisamente, quasi 96 miliardi di euro), nonostante l’intero sistema creativo generi più di un milione e mezzo di posti di lavoro, ai vertici sembra non dare troppo peso del valore, dell’importanza del patrimonio culturale italiano.
La speranza è quindi che Dario Franceschini, nuovo ministro dei Beni Culturali e del Turismo, creda più nella cultura come mezzo di crescita e sviluppo comune, nella promozione della creatività Italiana rispetto ai suoi colleghi.
Martina Smadelli