Il passaggio dall’Ottocento al Novecento crea differenze politiche e sociali ed è chiaro che un contesto diverso porti anche l’Arte ad esplorare nuove strade. Dal punto di vista musicale, molti compositori abbandonano il lirismo, andando alla ricerca di partiture sperimentali, dove si comincia a entrare in contatto con la poliritmia, la distonia, ritmi swing, presi in prestito dal Jazz, così accade per alcune personalità di questo periodo, come: Khachaturian, Stravinsky, Berg, Schönberg, Gershwin e molti altri.
Lo splendore ha lasciato campo alla nebbia, provocata dalle polveri alzate dalla guerra. Il mondo è sfatto, è stato distrutto, distrutto come il poema del Diddi, invaso da “Scarpe chiodate e cingoli di carro”. Ormai niente più potrà essere lineare, no, non sarà più possibile perdersi nel sogno del teatro. Stridono i fucili e così stridono anche le note.