Quando immaginiamo un’opera lirica inevitabilmente pensiamo ad una tragedia. Quasi sempre muore qualcuno quant’è vero che muore per amore. Ci sono anche le opere allegoriche e giocose, certo, ma non voglio parlare della differenza tra le due.

I protagonisti hanno una loro personalità, quindi possiamo immedesimarci più o meno in essi. Il regista, per di più, oltre all’immesimazione che noi possiamo sentire o non sentire, può sottolineare il carattere del personaggio, enfatizzando o sminuendo il personaggio stesso. Questo però non cambierà mai completamente l’aspetto del personaggio, il vero significato di esso, così come non lo cambierà il cantante. Nonostante ciò il cantante, l’artista, vivendo ciò che sta interpretando aggiungerà delle sfaccettature di sé, rendendo così unico e irripetibile il suo personaggio. Perciò ogni rappresentazione è sempre inedita.

linguaggio3Tornando a noi, l’opera parla di quella che è la normale vita di tutti i giorni: amore, sfortuna, tradimenti, sesso, storia, politica… dicevo in un articolo di qualche mese fa che siamo stati tutti “Romeo e Giulietta”, perché tutti siamo stati 14enni: tutti abbiamo provato quell’amore di cui Shakespeare ha scritto.
Per questo il linguaggio, per quanto aulico possa essere tra un’opera e l’altra o per quanto spinto e reale possa sembrare, soprattutto per le opere del Novecento, è rivolto a persone comuni, persone normali che provano tutti i giorni queste emozioni. Purtroppo, inoltre, quello che vediamo spesso nell’Opera come tragedie risulta essere molto attuale, come sentiamo nelle vicende di cronaca trasmesse da television e giornali.
Per questo l’Opera è tanto attuale, lo specchio di una società che possiamo ritrovare ancora oggi.

Così come l’Opera, anche le altre discipline artistiche affrontano i temi più comuni della nostra vita. L’arte è un linguaggio, un modo per esprimere i sentimenti. Quindi quando andrete a teatro, ad un concerto, ad una mostra, o semplicemente mentre leggerete un libro, non chiedetevi solo cosa voleva comunicare l’artista, ma anche che sentimento provava nel momento in cui realizzava la sua opera.

Massimiliano Mazza