Cari lettori, nella nostra rubrica abbiamo parlato finora di tutte quelle tipiche figure che incontriamo quando andiamo all’opera a teatro. Dal melomane incallito al neofita alle prime armi, dalle tifoserie dei loggioni all’ascoltatore pacato, dal semplice appassionato a chi lavora direttamente in palcoscenico. Ma c’è ancora una figura, una parte di questo pazzo mondo degli spettatori dell’opera che non abbiamo ancora esplorato e si tratta del “critico musicale”.

Mi aiuterà in questo proprio un “addetto ai lavori”, che ci onora della sua presenza: Fabio Larovere.

Fabio è giornalista, scrittore e promotore di eventi culturali. È critico musicale del “Corriere della Sera – edizione di Brescia”. Collabora con il mensile “L’Opera-International Magazine” e con il sito “Connessi all’opera”. È autore di saggi di carattere storico artistico e musicale, nonché di spettacoli rappresentati nell’ambito di importanti Festival. Ha studiato chitarra classica con Piera Dadomo.

È direttore artistico dell’Associazione “Cieli Vibranti”, con la quale organizza numerose rassegne culturali. Insegna “Storia dei valori artistici del territorio” all’Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Brescia.

Analizzeremo in breve la figura del critico musicale insieme a lui, per questo utilizzeremo le iniziali di ciascuno (AB: Alessandro Bugno, FL: Fabio Larovere) all’inizio di ogni intervento per individuare chiaramente il soggetto della conversazione.

 

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