Il nome di Claudio Monteverdi è sicuramente tra i più importanti nella storia dell’opera. Nonostante la sua musica sia estremamente distante dal melodramma ottocentesco, che probabilmente risulta molto più conosciuto alle nostre orecchie, Monteverdi è stato un tassello fondamentale nella creazione del genere operistico.

Proprio a lui siamo soliti ricollegare il primo sviluppo dell’opera, grazie a composizioni come L’Orfeo (1607) e le opere scritte negli ultimi anni di vita per il pubblico veneziano: ne sono un esempio Il ritorno d’Ulisse in patria (1640) e L’incoronazione di Poppea (1643).

La musica di Monteverdi è stata sicuramente un punto di riferimento in tutta la prima metà del Seicento, mentre avveniva il primo e fecondo connubio sistematico tra scena teatrale e musica. Il genere musicale del madrigale non è affatto distante da questa interessante unione. Esso si basava proprio sull’adesione della musica al testo, creando polifonie intrigate ed elaborate che mantenevano un valore descrittivo oltre a quello strettamente musicale.

Monteverdi esplorò e sperimentò il genere musicale del madrigale, sempre destinato alla musica da camera, ricercando nuove affascinanti soluzioni. Le sue composizioni sono raccolte in nove libri di madrigali, di cui l’ultimo fu pubblicato dopo la sua morte, avvenuta nel 1643.

In questa ampia produzione madrigalistica possiamo notare un’evoluzione interessante del modo compositivo, con particolare interesse non solamente alla vocalità dei cantanti, ma anche all’accompagnamento musicale, sempre più articolato e costante.

Uno dei madrigali più conosciuti è sicuramente Il combattimento di Tancredi e Clorinda, contenuto dall’Ottavo libro di madrigali intitolato Madrigali guerrieri et amorosi, pubblicato nel 1638. Monteverdi, ormai completamente maturo e padrone del suo stile compositivo, affronta nuovamente i limiti imposti dal proprio tempo, spingendosi oltre la pratica solita seicentesca.

Il testo del madrigale è ripreso dalla Gerusalemme liberata di Torquato Tasso e descrive – come da titolo – lo scontro che avviene tra Tancredi e Clorinda, armata da uomo. I due personaggi sono mediati da un altro personaggio, musicalmente preponderante, che narra il fatto. La scrittura vocale viene infatti suddivisa in tre differenti cantanti: due tenori, uno per il Narratore del testo e l’altro per Tancredi, e un soprano nel ruolo di Clorinda.

 

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