Lo scorso 16 giugno una nuova produzione di “Aida” firmata da Stefano Poda, ha aperto il centesimo Arena di Verona Opera Festival. La storia del Festival iniziò nell’agosto del 1913, quando il tenore veronese Giovanni Zanatello, assieme all’impresario teatrale Ottone Rovato, promosse una rappresentazione di “Aida”, andata in scena il 10 agosto. L’iniziativa diede il via non solo ai tradizionali festival estivi, ma anche ad un nuovo stile scenografico: vennero abbandonate le scene dipinte tipiche dei teatri in favore di nuovi elementi tridimensionali. Per diversi anni le stagioni areniane vennero gestite da enti autonomi privati, tra cui la società Lyrica Italiana Ars e l’editore musicale Sonzogno di Milano. L’Ente Lirico Arena di Verona nacque nel 1936 e, ancora oggi, gestisce le stagioni operistiche estive. Nel 1998 l’Ente Lirico si è trasformato in Fondazione di diritto privato, dando così vita alla Fondazione Arena di Verona. Il festival si fermò solamente durante gli anni delle due guerre mondiali e nel 2020 a causa della pandemia.
“Aida” è sicuramente l’opera regina dell’Arena ed è inserita regolarmente nei cartelloni a partire dal 1992. Conta oltre 700 rappresentazioni ed è stata parte del programma per ben 62 stagioni. La seconda opera più rappresentata è la “Carmen” di Bizet, proposta in ventisette cartelloni, seguono poi “Nabucco” (venticinque stagioni) e “Turandot” (ventidue stagioni). Queste opere, assieme a poche altre, vengono chiamate areniane perché prevedono un ampio allestimento che si adatta agli immensi spazi dell’anfiteatro.