In questo nostro girovagare nel mondo dell’opera come appassionati o semplici ascoltatori notavo come la bellezza nell’opera è costituita anche, a seconda delle trame e delle storie proposte, dalle idee registiche che si celano dietro. Ciascun regista nell’affrontare un’opera ha un approccio differente, che scava più o meno in profondità nei personaggi, che contestualizza la storia in determinati scenari e situazioni.

Abbiamo già affrontato in un altro articolo l’eterna contesa tra regia moderna e regia di tradizione, ma in questo caso sto parlando di come vengono pensate e realizzate certe regie a seconda dell’ispirazione che può fornire una determinata storia. E questo se pensiamo accade ovunque nel mondo dello spettacolo: una determinata trama di un film può essere sviluppata in maniera diversa a seconda di come un regista immagina nella propria mente le azioni, le scene, i personaggi.

Recentemente ho assistito a due opere a teatro e vorrei condividere un paio di riflessioni sulla modalità di come le storie siano state concepite nelle regie e nelle scene, poiché hanno comunicato entrambe, secondo un proprio linguaggio, dei messaggi semplici ma efficaci per il pubblico.

Il primo spettacolo è stato “La Fille du Régiment” di Gaetano Donizetti presso il teatro la Fenice di Venezia (regia di Barbe & Doucet). L’opera racconta di Marie, una ragazza cresciuta nel 21° reggimento che dopo una serie di peripezie sposerà Tonio. Nello spettacolo in questione ci si trova davanti ad una tela dove viene proiettato un video in bianco e nero: un’anziana signora (che non è altro che Marie) vive in una casa di riposo, attorniata dalle sue cose e dai ricordi d’un tempo, appoggiati sopra un cassettone a muro. Giungono in visita i suoi cari ed ai piccoli narra della sua gioventù, di quando – esuberante vivandiera del glorioso 21° reggimento – durante la Seconda Guerra Mondiale conobbe e sposò il suo amato Tonio. Il sipario idealmente poi si apre e l’immagine si allarga ad effetto zoom proprio sopra il cassettone dove, fra una statuetta della Madonna di Lourdes, una lampada, un tipico orologio a cucù tirolese, e fra le medicine da prendere alla sera, spuntano tanti personaggi: il coro nei tipici costumi tirolesi, la marchesa di Berkenfield, soldatini sciatori al comando di Sulpice.

 

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