Si è concluso il Concorso Internazionale di Direzione d’Orchestra “Arturo Toscanini”.
Una vera festa dell’Opera in cui la Giuria internazionale, presieduta da Fabio Luisi e costituita da Sovrintendenti e Direttori Artistici di alcuni tra i più importanti teatri al mondo, ha assegnato il primo premio al giovane direttore bielorusso Vitali Alekseenok. Secondo e terzo premio a Sasha Yankevych e Felix Hornbachner.
Numerosi i premi speciali.
Vitali Alekseenok, direttore bielorusso ventinovenne, è il vincitore della XI edizione del Concorso Internazionale di Direzione d’Orchestra “Arturo Toscanini”. Questo il verdetto della Giuria Internazionale del Concorso, presieduta dal Maestro Fabio Luisi e composta da Augusto Techera (Teatro Colón di Buenos Aires), Roland Adler (Semperoper di Dresda), Richard Hetherington (Royal Opera House di Londra), André Comploi (Teatro alla Scala, Milano) e Jesús Iglesias Noriega (Palau de les Arts di Valencia) e – in collegamento streaming – John Fisher (Metropolitan Opera New York), oltre che da Alberto Triola, Sovrintendete e Direttore Artistico de La Toscanini.
Il primo premio, del valore di euro 15.000, è stato offerto da Pusterla 1880. Il secondo premio, del valore di 7.500 euro, offerto da Gruppo Hera, è stato assegnato al direttore ucraino Sasha Yankevych. Il terzo premio, del valore di 5.000 euro, offerto da Ce.PIM S.p.A, va al direttore austriaco Felix Hornbachner.
Numerosi i premi speciali. Il Premio Speciale del Pubblico, offerto dal Rotary Club Salsomaggiore Terme (euro 2.000), va a Vitali Alekseenok. Al medesimo anche il Premio Speciale “Emanuela Castelbarco Toscanini” per la miglior esecuzione di un duetto verdiano, offerto da Verdissime.com (euro 1.000) e il Premio Speciale del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano (un concerto con l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Milano). A Sasha Yankevych il Premio Speciale della Filarmonica Arturo Toscanini (euro 1.000) e il Premio Speciale dell’Opéra de Saint-Etienne (un concerto nella Stagione Sinfonica).
Il Rossini Opera Festival di Pesaro, nella persona del Sovrintendente Ernesto Palacio e il Teatro Bellini di Catania, nella persona del Sovrintendente Giovanni Cultrera offrono una scrittura a Vitali Alekseenok. Il Teatro Comunale di Bologna, nella persona del Sovrintendente Fulvio Macciardi offre una scrittura a Sasha Yankevych.
12 giovani direttori selezionati tra 240 candidati provenienti da 45 Paesi. Un workshop di 2 settimane, nel mese di maggio, con 15 docenti. 6 semifinalisti valutati nelle giornate del 19 e 20 ottobre da una Giuria internazionale. Poi 3 finalisti, convocati al Teatro Regio di Parma, nel cuore pulsante della tradizione lirica, per dar prova di sé di fronte a un illustre e blasonato parterre. E la proclamazione dei vincitori.
«È stato un progetto estremamente complesso, ambizioso, ai limiti del temerario – ha commentato Alberto Triola, Sovrintendente e Direttore Artistico de La Toscanini-. Non solo per la novità del format ma anche per il numero di partecipanti – fra candidati, concorrenti, docenti del workshop, cantanti, orchestrali e coristi, e le diverse giurie e commissioni che hanno seguito e valutato i dodici concorrenti dal primo giorno fino alla finale di questa sera. Il Concorso “Arturo Toscanini” era stato pensato come grande appuntamento per Parma Capitale Italiana della Cultura. L’emergenza pandemica ci ha frenato bruscamente l’anno scorso, ma tenacemente la Fondazione Toscanini ha voluto difendere un progetto in credeva e crede molto, sia per il valore e l’amore che sentiamo per l’Opera, e per l’Opera italiana in particolare, sia per la necessità che avvertiamo di dare un aiuto concreto ai giovani artisti, direttori e cantanti, specialmente in questa fase di ripartenza delle attività artistiche. Questa sera è stata una vera festa dell’Opera. Degna conclusione di una galoppata emozionante iniziata nella primavera scorsa con un workshop che ha lasciato un segno profondo in tutti coloro che vi hanno partecipato, con una attenzione e una relazione forte con la città di Parma, con il territorio e con le bellezze artistiche e con i valori del territorio di questa nostra amata terra verdiana.»
La Finale del Concorso si è svolta sabato 23 ottobre, in forma di concerto aperto al pubblico, presso il Teatro Regio di Parma, presentata da Stefania Bonfadelli e Paoletta Marrocu.
Ognuno dei tre finalisti si è cimentato nella direzione di un duetto rossiniano e di un atto d’opera verdiano, alla guida della Filarmonica Toscanini, del Coro dell’Opera di Parma. Dal Tancredi (1813), giocato sul bordo affilato di equivoci e sospiri, al Mosè (1829), passando per Semiramide (1823), forse «l’ultimo melodramma della grande tradizione barocca» (Celletti). Poi dal Nabucco (1842) al Macbeth (1847), fino ad arrivare a La traviata (1853) dove, tra la folleggiante coquetterie di una Parigi borghese e indifferente, declinano, pallenti, le camelie di un amore senza tempo.