Ho ascoltato varie versioni di “Comfortably Numb” dei Pink Floyd… Ci sono delle fioriture musicali che variano. Pensate ad un Maestro Direttore: ogni volta da degli attacchi diversi per quanto possano essere uguali… L’unicità umana e l’umanità unica dell’opera da chi la dirige, governa.
L’immensità di tutti i sentimenti tradotti in gesti e stampe (gli orchestrali). Se avete l’occasione aprite una di quelle partiture e guardatela dall’inizio alla fine: è incomprensibile; eppure piena di emozioni. Ogni Maestro dirige a modo proprio per amplificare i propri sentimenti al pubblico: AMPLIFICARE! L’opera è in scena. Per esempio ascoltate l’overture de “La forza del destino” di Verdi, quella che volete, poi quella diretta dal Maestro Arturo Toscanini. Cambia tutto.
Turandot Lorin Maazel 1983 con José Carreras. In alcuni punti è lentissima in altri accelera; potrebbe essere uno scempio eppure ha senso: il Mandarino è ancora più inquietante e la sete di sangue del popolo è vivida.
Alcuni Maestri cambiano modo di dirigere da una recita all’altra… è essenziale dare movimento. Il pianissimo viene anticipato perché introduce il discorso? Perché no?
Ascoltate la stessa opera diretta da due maestri differenti e vi sembreranno due opere completamente differenti!
Massimiliano Mazza